Alì (id., Usa 2001 – Biografico/Sportivo; 156′) di Michael Mann con Will Smith, Jamie Foxx, Jada Pinkett Smith, Mario Van Peebles, Ron Silver, Jon Voight, James Toney.
Imprese, più che vita, del pugile Cassius Clay detto Muhammad Alì dal 1964, anno in cui conquistò il titolo dei pesi massimi contro Sonny Liston, al 1974, anno in cui lo strappò, a Kinshasa, a George Foreman: in mezzo la renitenza alla leva, i divorzi, il suo voler essere musulmano, le sbruffonate e le rime baciate.
Splendida partenza con un grande incontro di boxe filmato in modo originale e coinvolgente (accelerazioni, soggettive, macchina a mano), per un film sugli anni ’60 e sul mito di Alì che strada facendo rischia di sterzare e di tendere verso l’agiografia e l’apologia. Mann si distacca dai precedenti illustri cinematografici sul pugilato (da Toro scatenato al documentario su Clay Quando eravamo re) e il suo tocco inconfondibile si sente nella concitata cornice ricca di personaggi che costruisce attorno al protagonista: ma, rispetto ad altri suoi film, lascia molte domande insolute e presenta un eroe ben poco ambiguo, schierato apertamente e, proprio per questo, alla fine poco simpatico. Bella prova, dalla fisicità debordante, di Will Smith (che è arrivato a pesare cento chili) e un irriconoscibile Jon Voight nel ruolo del fedele cronista sportivo.
Oggi, Giovedì 5 Giugno, Rete4, Ore 23,30.