Regia: Jimmy Hayward, Steve Martino
Cast: Christian De Sica, Paolo Conticini, Veronica Pivetti, Carlo Valli
Anno: 2008
Durata: 88 minuti
“Il 15 maggio, nella giungla di Nool, al calore del giorno e nel fresco della piscina, dopo essersi tuffato e mentre si godeva le magnifiche gioie della giungla… Ortone l’elefante sente un piccolo rumore.”
E’ la calda e profonda voce di Carlo Valli che ci introduce in quella che è la più bella fiaba animata vista negli ultimi anni. Non mi viene da chiamarla in altro modo perché questa pellicola di animazione rispecchia i canoni classici della letteratura per bambini, a cominciare dalle ricercate rime baciate che compongono le filastrocche della voce fuori campo, quella che ci spiega i passaggi più difficili o semplicemente che viene utilizzata per motivi scenografici, o per meglio dire, per snellire un po’ la vicenda senza appesantirla con altri dialoghi che vadano a confondere lo spettatore.
Già perchè i dialoghi qui, accompagnati da immagini superlative, giocano un ruolo molto importante. Sono taglienti, leggeri, originali e sempre precisi. Il più delle volte si tratta di un botta e risposta, di una veloce raffica di parole che aspettano solo di colpire il bersaglio e non mancano mai di adempiere alla loro missione. Ironici e divertenti fuori misura, ma non disdegnando l’insegnamento, annunciato ad inizio film e poi ribadito nel finale, con più forza e veemenza, che per piccolo che sia, ogni essere vivente ha il diritto di esistere e va tutelato proprio per questo.
Spunti filosofici a iosa quelli ispirati al testo dello scrittore e vignettista Dr. Seuss, che viene ripreso a cinquant’anni di distanza dai creatori de L’era glaciale e portato sul grande schermo, dotato di nuova forza che comunque trae origine dalla sua valida natura originaria. Il micro e il macro cosmo, l’ambivalenza, l’essere noi stessi un granello di polvere nei confronti dell’universo e di qualcuno che potrebbe guardarci, tutelarci o addirittura finirci…
Christian De Sica (nell’originale è invece Jim Carrey) doppia egregiamente il formidabile e fedele al 100% elefante Ortone e ci riesce benissimo soprattutto nei momenti in cui fa una caricatura ed esaspera come solo lui sa fare, il personaggio interpretato. Non da meno Veronica Pivetti è azzeccatissima per la cattiva della situazione, la Cangura, mentre quello che dovrebbe essere una spietata macchina assassina, Vlad (l’avvoltoio, da non confondere con l’altro Vlad), è come tutti i villains delle saghe animate, una stupenda macchietta.
Ortone e il mondo dei Chi è comunque un continuo crescendo di trovate, di suspence, di humour, ma è nel finale che si riserva il miglior spettacolo pirotecnico delle pellicole dio animazione uscite negli ultimi anni. Adatto per i cambini, geniale per gli adulti. Un capolavoro secondo me, che giustifica il successo ottenuto negli Usa.