Nave fantasma – Ghost Ship
(Ghost ship, Usa-Australia – Horror; 89′) di Steve Beck con Gabriel Byrne, Julianna Margulies, Ron Eldard, Desmond Harrington, Isaiah Washington, Francesca Rettondini.Nel 1962, sulla nave da crociera Antonia Graza, orgoglio della flotta italiana, successe l’imprevedibile al largo del Mar di Bering; oggi, il rimorchiatore Arctic Warrior, capitanato dal tenace Sean Murphy, cerca di riportare la carcassa navale a un porto stabile. Ma dentro, qualcosa cova ancora…
Sottoprodotto straccione che sembra provenire direttamente dalla metà degli anni ’80 per approssimazione e dilettantismo nell’affrontare un genere, ma che, per contro, osa uno splatter ardito (l’incipit in stile anni ’60 – con tanto di logo antiquato della Warner – è davvero qualcosa di assurdo e ridicolo) debitore del trash italiano degli anni ’70: anche se poi, tra un finale alla Titanic e una logica degna del peggiore Argento, a essere saccheggiato è principalmente lo Shining kubrickiano. Una pessima colonna sonora metal, uno dei flashback risolutori più brutti della storia dell’horror e l’assenza di suspense confermano l’idea che il titolo giusto avrebbe dovuto essere, per chi sa l’inglese, Ghost shit. Inutile la scelta di una nave italiana (modellata sulla reale Andrea Doria, affondata negli anni ’50), visti gli strafalcioni grammaticali in cui la sciatta produzione americana è incorsa senza preoccuparsi minimamente di ricorrere a un traduttore di madrelingua (così, in una targhetta si legge il comico “cabina di capitano”, letterale traduzione del genitivo sassone). La Margulies proviene da E.R., la Rettondini – fasciata in rosso – canta Senza fine di Gino Paoli, si spoglia, muore agganciata come un quarto di manzo e, nella versione originale (parlata in inglese e in italiano, con tanto di capitano dall’accento marcatamente romano), si doppia malamente da sola. Leviathan, al confronto, era un capolavoro: forse, se il regista l’avesse buttata sulla parodia.
Oggi, Martedì 15 Aprile, Raidue, Ore 23,00.