Regia: Francesco Ranieri Martinotti
Cast: Alessandro Siani, Elisabetta Canalis, Marco Messeri, Francesco Albanese, Enzo De Caro, Miriam Candurro, Niccolò Senni, Fiorenza Marchegiani, Clara Bindi, Sergio Solli, Paolo Ruffini
Durata: 100 minuti
Anno: 2007
Con un titolo dalla doppia valenza (sia inerente alla trama che al fatto che è il secondo film di Alessandro Siani) il comico napoletano ripropone il personaggio dell’uomo romantico e vittima degli eventi, trascinato da passioni ordinarie ma totalmente in balia delle donne, ruolo che è un po’ la cifra della più semplice commedia romantica italiana recente.
Il paragone più facile e scontato che viene da fare è quello con Pieraccioni. Il film di Siani infatti somiglia molto alle commedie di buoni sentimenti e di poesia a basso costo (e basso valore) del comico toscano, entrambi utilizzano il facile espediente della voce fuoricampo per comunicare i sentimenti del protagonista, vera guida all’interpretazione dei significati del film, per entrambi dunque la voce fuoricampo più che narrare semplicemente spiega e pontifica su temi quali amor, vita e donne.
Anche qui come nei film di Pieraccioni l’umorismo è spesso slapstick e dovuto al fatto che il protagonista è imbranato, si trova sempre in situazioni imbarazzanti a causa della sua buona fede e ha solo poche volte degli sfoghi (sempre comunque moderati) di rabbia che risultano quindi ancor più divertenti. Ma a La Seconda Volta Non Si Scorda Mai mancano il ritmo e i comprimari delle commedie pieraccioniane e si sente.
Ma oltre al comico toscano c’è altro. C’è anche il più ovvio e scontato rimando a Troisi nella visione di mondo di Siani, cioè come si diceva all’inizio un mondo dove l’uomo pieno di romanticismo è totalmente in balia delle donne, smarrito e inevitabilmente “in attesa” dello sbloccarsi della situazione, preda di un ruolo che è vittima dell’ormai definitiva emersione del femminismo e quindi dell’emancipazione della donna.
Oltre a questo non c’è altro che non siano i soliti colpi di scena prevedibili e il solito campionario umano di contorno, nemmeno particolarmente divertente. Forse allora, tra le tante, la pecca più grave è proprio questa: la mancanza di un umorismo propriamente detto.
Il film non fa ridere, se non fosse per qualche episodico acuto dovuto più che altro a Marco Messeri e la famiglia toscana che ad un certo punto irrompe, il film non strapperebbe nemmeno un sorriso.
E se ad una commedia che già propone una visione consolante e melensa del mondo, dove ogni torto è riparato, dove ognuno trova l’anima gemella, dove tutti alla fine sono buoni e si vogliono bene nonostante non sembri e dove tutti raggiungono ciò che desiderano, gli si levano ritmo e l’umorismo…