Regia: James Gray
Cast: Joaquin Phoenix, Mark Wahlberg, Robert Duvall, Eva Mendes, Alex Veadov, Tony Musante
Anno: 2007
Durata: 117 minuti
Bobby Green (Joaquin Phoenix) ha deciso di non seguire le orme paterne, né quelle del fratello che invece non è uscito dal seminato. Così si è messo a gestire El Caribe, un leggendario locale di Brooklyn e si è cambiato persino il cognome, adottando quello della madre da non sposata, per cancellare ogni legame con una famiglia di poliziotti.
Ogni sera è una festa per Bobby, sia che si tratti di parlare con i suoi amici o clienti, sia che la debba trascorrere con la sua splendida ragazza portoricana Amada (Eva Mendes). Ma il suo idillio sta per essere interrotto dalla sua stessa famiglia, che è sulle tracce di un pericoloso trafficante di droga russo che frequenta il suo locale.
Così Bobby si vedrà costretto dapprima a fronteggiare il fratello Joseph ( Mark Wahlberg) e il padre Bert (Robert Duvall), finchè le cose non iniziano a precipitarein un vortice che sembra non abbia fine.
Assolutamente sprecato Mark Wahlberg nel ruolo in cui è confinato, quasi una comparsa, seppur meriterebbe molto di più. Talento ferito, il suo, dai rigidi panni che gli sono stati cuciti addosso, mentre va sicuramente più di lusso a Joaquin Phoenix, che non riesce, però a mio avviso, a schiodarsi il marchio dell’infamia che lo accompagna dai tempi de Il Gladiatore di Ridley Scott.
Anche Eva Mendes non brilla di certo per la sua interpretazione, ma non era chiamata altro che a presenziare con la sua bellezza e a quella funzione risponde elegantemente. Tutt’altro discorso è invece da fare per Robert Duvall, vero dinosauto e colosso dell’industria cinematografica, che in qualsiasi ruolo sia chiamato a prestare il suo volto espressivo, riesce sempre con il massimo dei voti. Professionista!
Senza voler svelare con uno spoiler peccaminoso il finale, credo che James Grey avrebbe dovuto operare un taglio netto almeno con cinque minuti di anticipo, nel momento in cui uno dei protagonisti cede l’arma ad un altro poliziotto, chi ha visto sa e chi non ha visto capirà. Sarebbe stato perfetto chiudere in quel modo, lasciando aperta la porta ad un paio di libere interpretazioni, che sarebbero state di gran lunga migliori del finale proposto.
Eccellente per tutto il tempo l’uso della fotografia. Dei veri capolavori, degni di essere utilizzati anche al di fuori della pellicola.