Da qualche anno finalmente nel presentare Liv Tyler non si scrive più “figlia di Steven Tyler, cantante degli Aerosmith”, segno che ormai Liv Tyler si è emancipata da questo ruolo ed è una figura ed un nome autonomo. Comunque fa ridere che ad interpretare la figlia di un generale sia stata chiamata la figlia di una rockstar.
Tuttavia il successo, la notorietà e l’emancipazione sono arrivati con sorprendente rapidità dato il numero esiguo di film da lei interpretati, una media di un film e mezzo l’anno dal 1994 ad oggi (lo stesso numero di film che Scarlett Johansson ha girato solo negli ultimi 7 anni). Pochissime collaborazione e ben selezionate (quasi tutti grossi esiti al botteghino) più ruoli sempre molto coerenti.
Solitamente Liv Tyler è la ragazza ribelle, un po’ scapestrata e con qualche problema ma molto bisognosa d’affetto, pronta a convertirsi e diventare vulnerabilissima durante il corso del film. Se si esclude l’esordio in grande stile (in realtà aveva già fatto qualche lungometraggio per il cinema in precedenza) con Io Ballo Da Sola nel quale interpretava un personaggio decisamente più complesso di qualsiasi suo futuri exploit, per il resto da Armageddon in poi le è rimasta appiccicata l’etichetta di maschiaccio, tanto da guadagnarsi anche il ruolo di una principessa guerriera nella trilogia di Il Signore Degli Anelli.
Betty Ross, il personaggio che dovrà rappresentare sullo schermo, è abbastanza in linea con questo ritratto. Nonostante in precedenza Jennifer Connelly l’abbia dipinta in maniera abbastanza canonica, la continuity fumettistica la vuole una donna molto forte perchè figlia di un generale, cresciuta sempre a contatto con uomini e caserme e in un regime casalingo duro. Non propriamente un maschiaccio ma una donna abituata ad interagire con gli uomini e come gli uomini.
Almeno sulla carta dunque Liv Tyler sembra la scelta di casting più immediatamente condivisibile (le perplessità su Edward Norton invece rimangono) al pari di quella sull’attore chiamato a fare il padre.