Lento ma inesorabile il digitale sta entrando anche nelle sale europee dopo aver ormai ampiamente colonizzato quelle nordamericane. Il sistema di proiezione che sostituisce la pellicola con dei file in alta definizione sta infatti approdando gradualmente nel vecchio continente con i suoi molti standard e le diverse risoluzioni.
La differenza è netta e tangibile ed è la medesima che si nota tra VHS e DVD: l’immagine è più chiara, netta e definita, più brillante e pulita. Una differenza che è visibile sui molti film ancora girati in pellicola e mostrati in un riversamento digitale ma che è netta con quelle pellicole che invece sono state anche girate in digitale.
In Italia le sale digitali si stanno moltiplicando anche se prevalentemente al nord, poco al centro e pochissimo al sud. Ed egualmente impari sembra la diffusione delle diverse risoluzioni. Gli esercenti equipaggiati con proiettori 2K (cioè 2048×1080, la risoluzione più diffusa e genericamente considerata di alta qualità) sono infatti una netta minoranza, solitamente si tratta di importanti multisala in grossi centri.
Al contrario invece la proiezione a 1,3K è molto diffusa grazie al lavoro di Microcinema, società specializzata nell’installazione e nella fornitura di connettività satellitare per la trasmissione dei file da proiettare.
Questo accade poichè la proiezione a 1,3K, nonostante sia un tecnologia più economica raggiunge comunque l’obiettivo di abbattere i costi di distribuzione, questo però a fronte di una qualità che, se pur accettabile su schermi ridotti, non è definibile “alta definizione”. Per queste ragioni il sistema a 1,3K è prediletto dal circuito delle sale più piccole o d’essai ma anche da moltissime sale parrocchiali, infatti per promuovere la propria tecnologia Microcinema organizza anche proiezioni extracinematografiche di eventi come opere teatrali.
Una simile risoluzione sarebbe tuttavia impensabile sui grandi schermi dei multisala dove vengono proiettati i blockbuster, per loro serve necessariamente la proiezione a 2K (se non a 4K, ancora in fase sperimentale e solo negli Stati Uniti). Ma gli elevati costi di installazione dei proiettori stanno rallentando il processo di modernizzazione che dovrebbe essere in pieno rodaggio a fine 2008. In una città come Roma solo una sala del cinema Adriano al momento risulta attiva con proiezioni digitali in alta qualità.
A confondere ancora di più le acque poi c’è la questione dei molti diversi standard, una guerra di formati che come sempre rallenta l’adozione della nuova tecnologia generando attesa nei compratori.
Infatti come all’epoca dell’introduzione del colore esistevano molti sistemi diversi (tra i quali alla fine vinse il Technicolor), così anche nella proiezione digitale ci sono le soluzioni Dolby Digital, Real D, DLP e Imax (per citare le più diffuse), tutte rigorosamente non compatibili fra loro.