Regia: Tim Burton
Cast: Johnny Depp, Helena Bonham Carter, Alan Rickman, Sacha Baron Cohen, Laura Michelle Kelly, Timothy Spall, Anthony Stewart Head
Durata: 116 minuti
Anno: 2007
Si dice che i grandi registi girino sempre lo stesso film e mai frase fu più calzante per definire il cinema di Tim Burton che, a parte exploit alimentari come Il Pianeta Delle Scimmie, ha sempre girato intorno ai medesimi temi e ai medesimi personaggi.
Il suo Batman come Edward Mani di Forbice come Charlie della fabbrica di cioccolato, come Pee Wee, come Jack Skeleton ecc. ecc. E Sweeney Todd non fa eccezione tanto che è pure interpretato dal feticcio Johnny Depp.
Misogino ma perversamente romantico, cinico e infantilmente semplice di mentalità. Se si aggiunge lo scenario gotico, l’accurato utilizzo dei colori (tutta scala di grigi per fare da contrasto con le scene di ricordo o di sogno ipercolorate, più un rosso sangue molto forte) e il gusto per il meccanico ecco un nuovo film di Burton.
Certo poi il gusto estetico è sempre migliore, la Londra di Burton è fintissima e bellissima, ci sono carrellate realizzate al computer attraverso i vicoli della città che sono fenomenali e anche la gestione del sangue (zampillante, rosso pastello e più denso del naturale) è proprio forte, però questa volta davvero si ha la sensazione che poco sia stato aggiunto al mondo di Tim Burton.
La gestione e l’integrazione delle musiche con la trama non si discosta molto da La Sposa Cadavere o Nightmare Before Christmas e così le coreografie (che anzi erano molto migliori in La Sposa Cadavere). Di nuovo c’è finalmente un vero protagonista negativo, mostruoso ed effettivamente condannabile e non solo più “apparentemente condannabile ma intimamente buono” (come accadeva prima), eppure anche nonostante questa novità Sweeney Todd risulta il più piatto tra i caratteri mai messi su pellicola dal regista.
Infine anche il tema centrale, la vendetta, il desiderio mai sopito e l’amore latente stentano ad emergere. Quella di Sweeney Todd sembra violenza generica, follia immotivata e priva di alcun sentimentalismo. Molto meglio a questo punto il personaggio di Mrs. Lovett, fieramente romantica, caparbiamente spietata e dotata di una follia irresistibilmente empatica.