Dal 7 al 12 marzo 2008 Alba si apre alla settima edizione dell’Alba International Film Festival. Anche quest’anno saranno presenti personalità di spicco del mondo del cinema e non solo.
Ospite d’eccezione sarà il due volte Premio Oscar Paul Haggis che – giovedì 6 marzo – inaugurerà la manifestazione con la presentazione al pubblico di Crash – contatto fisico da lui scritto e diretto. Dopo aver vinto l’Oscar nel 2005 con questo film, Haggis si appresta a portare sul piccolo schermo una serie in 13 episodi ispirata al lungometraggio.
Gli incontri con il grande sceneggiatore/regista hollywoodiano (tra i suoi lavori ricordiamo gli script di Million Dollar Baby e Lettere da Iwo Jima diretti da Clint Eastwood e la sceneggiatura e regia di Nella valle di Elah) continueranno tutta la settimana: venerdì 7 marzo sarà infatti protagonista di una lezione di cinema incentrata sul suo ruolo di autore sia cinematografico che televisivo, mentre nei giorni successivi presenterà nella sezione Carta bianca otto titoli, frutto di una sua personale selezione. Tra i film proposti: La finestra sul cortile di Alfred Hitchcock, Fino all’ultimo respiro di Jean-Luc Godard, Blow Up di Michelangelo Antonioni, L’amerikano di Costantin Costa-Gavras, Quel pomeriggio di un giorno da cani di Sidney Lumet e Salvador di Oliver Stone.
Paul Haggis è sceneggiatore, regista e autore televisivo tra i più famosi negli anni Ottanta e Novanta; un uomo di spettacolo a tutto campo, autore di un cinema mainstream dal sapore civile, ma anche di prodotti commerciali come Casino Royale (2006) e di serie televisive come Walker, Texas Ranger e Love Boat, e fuori dal set protagonista della protesta degli sceneggiatori che ha paralizzato il mondo dello spettacolo statunitense.
I suoi film affrontano le ferite aperte della società americana per curarne il dolore, sia esso provocato dalla difficile convivenza di razze e classi come in Crash o dai devastanti effetti della guerra in Iraq come in Nella valle di Elah. Dialoghi emblematici e immagini simboliche (incidenti automobilistici, scherzi del destino, bandiere americane appese al contrario…) sono gli elementi tipici dei suoi racconti, costruiti attorno ad emozioni autentiche e retti da una scrittura attenta al particolare psicologico e al dettaglio.
Quello di Paul Haggis è un lavoro che emerge per la qualità e l’importanza del suo apporto al sistema hollywoodiano. Con soli due film significativi alle spalle, l’autore ha già delineato una poetica precisa e consapevole, un modo di raccontare storie che è frutto di uno sguardo attento alla società e alle forme di un cinema che a forza di considerare classico rischiamo sempre di più di perdere.