Chi di noi non ha mai sognato di guidare la mitica K.I.T.T.? Erano gli anni Ottanta e il telefilm Supercar era un must per tutti i giovani, che seguivano le avventure di Michael Knight e della sua mecchina computerizzata e semplicemente irresistibile. La serie, che univa humor e azione, divenne un successo, ma fu interrotta dopo quattro anni per il budget troppo alto. Nonostante questo Italia 1 ha mandato le repliche del telefilm per anni e Supercar è diventato un cult.
Ne è passato di tempo, ma tra un dimenticabile film per la tv del 1991, Knight Rider 2000 (che doveva essere in teoria un possibile pilot per una nuova serie), le repliche in tv e uno dei tanti remake del celebre motivetto della sigla (utilizzato per esempio da Busta Rhymes con la divertente Fire it Up nel 1997, ma è anche una delle suonerie per cellulare più scaricate ancora), in pochi si sono scordati davvero di Supercar.
La gioia quindi di sapere che in America si stava pensando a un remake è stata davvero troppa. E via con gli spoiler, le notizie rubate da internet e le possibili macchine che avrebbero sostituito la leggendaria Pontiac TransAm. Fino a oggi…Come molte altre persone non ho resistito e appena possibile mi sono visto il film tv che potrebbe dare inizio alla serie remake Knight Rider, andato in onda sull’emittente NBC. Una “puntatona” di un’ora e venti minuti che mi ha lasciato abbastanza soddisfatto devo dire. Molto simile all’originale, forse anche troppo visti i tempi frenetici a cui ci hanno abituato Lost & co., ma il fascino delle strade americane solcato dalla dirompente potenza e velocità di K.I.T.T. rimane invariato.
Iniziamo però con calma e in ordine: la sigla è un remix dell’originale, molto più “fracassona” per quanto riguarda il ritmo, mentre le immagini, in stile videoclip, sono la giusta evoluzione di effetti speciali e tecnologia (in quella originale ci si meravigliava perché si illuminavano i pedali).
La macchina, una Ford Mustang GT500K, è davvero incredibile (ok ok lo ammetto continua a preferire l’originale, però se proprio si deve cambiare… beh mi accontenterei) e ha qualche novità rispetto al suo predecessore: può cambiare colore ed è realizzata con una lega molecolare che gli permette di assorbire qualsiasi tipo di urto e di trasformarsi letteralmente. Esagerato dite? Beh pensate che nei primi anni Ottanta K.I.T.T. si aggiornava con l’uso dei satelliti e all’epoca era forse anche più avverinistico.
Per quanto riguarda la scelta degli attori, per me stavolta sono stati perfetti. Tralascio i commenti sulla protagonista femminile, Deanna Russo, perché sono un signore e tanto so che entro breve sarà nella rubrica TopOne del giorno. In ogni caso, grande somiglianza con un’altra bellissima del piccolo schermo, Olivia Wilde (vista in O.C. e House), e tanti complimenti.
Per la parte di Mike Traceur, futuro pilota della supermacchina, è stato scelto il giovane Justin Bruening, conosciuto (poco) per aver partecipato a serie come Cold Case e All My Children. Belloccio, fisicato ma un po’ impacciato. Esattamente come David Hasselhoff insomma. Che tra l’altro compare alla fine dell’episodio come guest star proprio nel ruolo che fu suo, quello di Michael Knight, qui padre del protagonista.
Avete già capito che il miglior attore, ancora una volta, è la macchina, che ha la voce di “nientepopòdimenoche” Val Kilmer. Beh poco male, per quanto mi riguarda più è simile all’originale, meglio è.
E devo dire che proprio per questo mi è piaciuto il film/pilot.
Spero solo che abbia un seguito questa volta, a differenza della prova del 1991.
Poi vedere il protagonista Mike vestito con la storica giacchetta nera e la macchina che esce dal retro di un altro mezzo di trasporto (in questo caso è un aereo addirittura) con lo sfondo della sigla storica, non può che commuovermi, no?
L’unica pecca? Non aver visto in azione il mitico Turbo Boost!