Regia: Francesco Patierno
Cast: Elio Germano, Laura Chiatti, Martina Stella, Carlo Monni, Raffaella Lebboroni, Fiorenza Pieri, Gianmarco Tognazzi, Umberto Orsini, Gerardo Amato, Pietro Fornaciari, Francesco Casisa, Corrado Fortuna, Dario Vergassola, Donato Placido
Anno: 2007
Durata: 100 minuti
Commedia agrodolce che lascia l’amaro in bocca. Anzi no… non lascia neanche quello! Ben altra faccenda era il romanzo autobiografico Il giocatore scritto da Marco Baldini, sì proprio lui, l’uno della premiata coppia Baldini/Fiorello. Tutti sono stati più che precisi: il film non vuole riproporre la storia del famoso d.j., gli attori non sono come le persone reali e le due cose vanno prese con due pesi e due misure.
Allora mi chiedo e non sarò l’unico, che senso abbia chiamare Elio Germano Baldini, la radio Dee Jay, Corrado Fortuna Rosario (Fiorello n.d.r.) e via dicendo. Che senso ha fare una biografia su un uomo vivente e ancora giovane, ma negare il proprio lavoro? Non si è forse convinti del risultato ottenuto? Ci potrebbe stare. Anche se ti chiami Patierno e vieni da Pater Familias…
Viaggio nel tempo e tuffo nel passato, si ritorna negli anni settanta e lo si fa con i soldi, con i vestiti e il look, con le macchine, o almeno lo si vorrebbe fare, perché ogni tanto si legge una targa di troppo, che dire anacronistica è voler essere gentili. Marco ha una tormentata storia, che poco si comprende, con la sua fidanzata Cristina (Martina Stella), ma di lei non si può neanche dire che sia il suo passatempo: è piuttosto un fermacarte buttato lì (non ce ne voglia la vera Cristina) che deve barcamenarsi tra i due nuovi lavori di Marco, deejay in discoteca e conduttore di un programma a radio Fantasy, emittente locale toscana. Fino a quando non subentra anche la passione per le scommesse, alle quale viene introdotto dal proprietario della radio e che gli si attacca come una sanguisuga vicina alla disidratazione.
Poi il successo, inaspettato, grande, schicciante, dapprima mal gestito, poi messo in secondo piano dai troppi debiti accumulati con il gioco d’azzardo, che lo coinvolge e travolge, fancendo rovesciare affetti e carriera. Tutto a rischio, puntato su di un unico numero vincente. Che non esce mai nella ruota della fortuna!
Se i protagonisti non portassero i nomi che hanno, forse non sarebbe una pellicola capace di attirare il pubblico allo schermo, che quel che più preme, forse, è la morbosa curiosità del pettegolezzo ormai noto, ma reso vivido attraverso la finzione. Ma i nomi non bastano a fare da spessore, eppure stona nel coro lo strozzino Umberto Orsini, più lo si vede e meno lo si vede in realtà, più ci si domanda cosa ci stia a fare lì.
Senza dimenticare la presenza di Laura Chiatti, protagonista femminile principale (azzardiamo? ma si restiamo in tema di scommesse…) che soffia il posto a Cristina. Ma che non riesce a dare o a dire altro. Vincoli da copione, diranno quelli, belle scuse, diremo noi.
Alla fine del seminato qualcosa si raccoglie, lo si stringe in un pugno e quasi ne si palpa la consistenza. Ma anche senza aver mollato la presa, a poco a poco non si può fare a meno di notare, che come fosse stato sabbia, quel qualcosa se ne è scivolato via, granello dopo granello e di sé lascia solo un vago ricordo.