Una premonition ci salverà la vita?

Pubblicato il 06 ottobre 2007 di Francesco

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Niente da fare per il film di Mennan Yapo. A mio avviso Sandra Bullock, non così incisiva nel ruolo chiamata a ricoprire, non riesce a far decollare una pellicola che resta invischiata troppo della sua natura intricata e contorta. Al suo fianco nel cast Julian McMahon I Fantastici 4 e Nip/Tuck), Nia Long, Kate Nelligan, Amber Valletta, Peter Stormare


Ci si sveglia un mattino e si scopre di aessere dotati di poteri di chiaroveggenza. Bella cosa, verrebbe da dire. Insomma, se questi si dovessero manifestare tormentandoci con la morte di nostro marito, non credo la cosa sia poi ancora così avvincente.

E’ quello che capita a Linda Quinn Hanson (Bullock) che passa continuamente da un sogno alla realtà confondendoci il più possibile su uqale sia il binario da seguire. Senza avere la certezza e la consapevolezza che uno sia l’altro o che entrambi esistano. Tutto potrebbe essere reale e non esistere assolutamente il sogno, anche se solitament ele varie rivelazioni terminano sempre con l’attrice che si riprende dal torpore…

Nuovi elementi vanno a completare il puzzle che determina la morte del marito, per colpa di un incidente stradale, ma man mano che si va avanti, e la debole trama si infittisce, mi pare che si scordino determinati dettagli da cui si partiva e vengano confusi da tutto quello che si utilizza per fare dei colpi di scena, che si giustificano finalizzati a se stessi. Non durano più di un battito di ciglia perché poi vengono come resi vani dallo scorrere della pellicola.

Gli attori sono piuttosto piatti, così come i dialoghi chiamati a sostenere: insomma si tratta pur sempre di sognare, o vedere nel futuro, la morte di una persona cara, viverla come se fosse immediata e reale, possibile che ci si riesca a mettere da parte, lasciandosi soverchiare dagli eventi quotidiani? O ci si crede pazzi e per tali ci si comporta, o si dovrebbe essere i primi a credere in noi stessi per poter convincere gli altri.

Rersta il rammarico che l’idea, anche se abusata, potrebbe sempre avere molto da dire, ma il modo scelto annoia e rovina quanto di poco costruito nello svolgimento della trama: quella poca tensione che si riesce a costruire, crolla come un mazzo di carte alla dichiarazione della tesi finale e smonta anche il più accanito e fervente sostenitore…

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