Eccoci alla prima recensione dei lungometraggi presentati durante il 21 Festival Internazionale del cinema GayLesbico a Milano.
Questa pellicola islandese è stata proiettata ieri, in prima serata.
Eleven Men Out (Str?�karnir okkar)
Islanda, 2005, 84 min
Regia: R??bert I. Douglas
Cast: Bj??rn Hlynur Haraldsson, Lilja N??tt, Helgi Bj??rnsson, Arnmundur Ernst, Sigurour Sk??lason, Vidir Gudmundsson
Ottar, un popolare calciatore di serie A sposato e padre di un adolescente inquieto, si dichiara gay nella microcosmica societ?� islandese. Le conseguenze sono molteplici e a tratti sorprendenti: la famiglia si rifiuta di accettare lo scandalo e i manager sportivi sospendono Ottar, che trover?� una nuova dimensione in una bizzara e disastrosa squadra dove sembrano riunirsi man mano tutti i gay esistenti in Islanda.
Ottar per?? non ritratta e non scende a compromessi anche dovendo fare i conti con un giovane figlio che vive con disagio la nuova condizione sociale e familiare.
Si tratta di una commedia dai tratti estremi, quando l’estremo è applicabile all’esasperazione di ogni elemento: nessuno sembra essere in grado di gestire in modo misurato e logico la nuova situazione sociale, Ottar incluso. Il protagonista riuscirà in una carrellata di eventi a distruggere carriera, famiglia e una relazione amorosa; di conseguenza cercherà di riconquistare tutto attraverso un’assurda partita di calcio giocata proprio contro la squadra d’origine, trasformando involontariamente la propria squadra in un simbolo multicolre del Gay Pride di Reykjavik.
L’ironia nordica riesce a coinvolgere quel tanto da regalare più di una risata grazie alle situazioni paradossali offerte da un piccolo mondo non poi molto antiquato ma semplicemente minuscolo. Forse è proprio grazie a questo particolare che il film funziona: il mondo ristretto del popolo islandere crea il giusto effetto per ricreare qualcosa di simile a quel che accadrebbe in un qualsiasi piccolo centro dove tutti si conoscono e dove un segreto non può – e non vuole – rimanere tale. Aggiungeteci la stravaganza del piccolo popolo ed ecco una pellicola dai tratti grotteschi, forse un po’ troppo dilungata.
Il film diverte ma non lascia grandi spunti di riflessione e qualche volta manca di ritmo: dopo un po’ la carrellata degli estremi luoghi comuni diventa una partita giocabile soltanto dall’interno e prevedibilmente persa in partenza.
Presentato nel 2006 alla Berlinale.
Scheda IMDB: imdb.com/title/tt0427906/