Eccoci al secondo film della "Serata Dogma 95" svoltasi ieri al Festival.
Per una nota introduttiva al Dogma 95 è possibile consultare questo post.
Dogme #37: Gypo
Gran Bretagna , 2005, 98 min
Regia: Jan Dunn
Cast: Pauline McLynn, Chloe Sirene, Freddie Connor, Rula Lenska, Paul McGann, Olegar Fedoro
Gypo rappresenta due esordi: quello di Jan Dunn alla regia di un lungometraggio e quello del primo film britannico girato sotto i criteri del Dogma 95.
Le vicende ambientate sulla costa del Kent mostrano la difficoltosa vita di Helen, una donna che cerca di cavarsela in una vita familiare non proprio piacevole: il marito, con il quale è sposata da 25 anni, è un uomo chiuso e rude con il quale è impossibile comunicare; la figlia adolescente ha messo al mondo un bimbo di cui non si prende cura; i soldi in casa sono sempre pochi, e tra un lavoro notturno e i problemi casalinghi Helen cerca almeno di distrarsi con un corso di scultura.
Tasha è una ragazza rifugiata della Repubblica Ceca; vive con la madre Irina in una roulotte in attesa di ottenere il passaporto britannico ed è spesso soggetta al razzismo della gente per la sua condizione di immigrata.
Un giorno entra a far parte della vita di Helen attraverso la figlia di quest’ultima, con la quale studia presso un corso per parrucchiere.
Helen trova finalmente il rispetto, la gentilezza e la complicità che non riesce ad ottenere in casa propria, se non fosse che la presenza di Trisha scatena l’odio razziale dell’astioso marito.
Il film mostra le vicende in tre capitoli distinti nei quali viene narrata più o meno la medesima storia ma da tre punti diversi: quello di Helen, di Paul e di Trisha. Ogni capitolo mostra un aspetto nuovo della storia, arricchendola e compendiandola.
I temi trattati riguardano soprattutto l’accettazione del cambiamento e l’offrire (e offrirsi) la possibilità di compiere un nuovo percorso, darsi una possibilità di essere finalmente sereni anche quando la vita sembra incanalarci in una strada senza via d’uscita.
In questo caso la scelta del Dogma è azzeccata e riuscita: il film è pervaso da un realismo che non infastidisce ma avvicina ancor più alla realtà dei personaggi e l’escamotage della triplice visione sfaccetta ancor di più una trama semplice ma ricca.
Qui il trailer in lingua inglese:
Se ti sei perso il post introduttivo alla rassegna lo trovi qui.
Gli altri film in rassegna: Dogme #41: Lonely Child / Spider Lilies / The Bubble / Itty Bitty Titty Commettee / Eleven Men Out