Povera Catherine Deneuve. Dopo una carriera di tutto rispetto costruita intorno a nomi come Polanski, Buñuel, Truffaut, Aldrich, Citti, Risi, Monicelli, o von Trier eccola protagonista di quello che potrebbe definirsi il più brutto film di Cannes 2007. E di film brutti ce ne sono stati.
Quello che all’apparenza potrebbe sembrare un classico drammone francese più o meno digeribile si rivela invece un più becero film dossier pomeridiano di certi palinsesti estivi. Con l’unica variante – per il dossier, mica per i francesi – del finale aperto/non spiegato/intuibile/non-sapevo-come-farlo-finire.
Il dramma vede come protagonista Camille, una madre che perde il figlio in un incidente stradale. La sua modalità per resistere allo sconforto è quella di stringere un legame con Franck, un ragazzo portoghese amico del figlio e responsabile dell’incidente. Camille cerca di aiutare il ragazzo, che preso dal dolore e dal senso di responsabilità abbandona gli studi per andare a lavorare come muratore. Ben presto però la donna comincia a comportarsi in modo ossessivo e invadente.
Storia di un’ossessione, di rapporti malati, di elaborazione del lutto, di conflitti familiari.
Con un tocco di denuncia sociale sul mondo degli immigrati piuttosto superfluo.
Pessimo. La stessa Deneuve non sembra dare prova di particolare bravuta, mantenedo la stessa espressione dal principio alla fine.
Il sito ufficiale: www.apreslui-lefilm.com
Il trailer in francese:
Après lui
Francia, 2007, 100 min
Regia: Gaël Morel
Cast: Catherine Deneuve, Thomas Dumerchez, Guy Marchand, Élodie Bouchez, Elli Medeiros, Luis Rego, Adrien Jolivet, Salim Kechiouche