Michael Bay. Nato il 17 Febbraio1965 a Los Angeles, California – USA.
Michael Bay, negli ultimi dieci anni, è diventato sinonimo di blockbuster. La sue pellicole, realizzate, tranne The Island (e si è visto..) sotto l’ala protettrice del guru Jerry Bruckheimer, hanno ottenuto quasi sempre un eccellente riscontro di pubblico (e pareri dissacranti dal punto di vista dei critici, ma questo è un altro discorso…) e incassato cifre esorbitanti.
Dopo essersi diplomato presso la Wesleyan University, Micheal Bay comincia a lavorare nel mondo della pubblicità e dei video musicali. Gira video per conto di cantanti come Tina Turner, Meat Loaf, Lionel Richie, Wilson Phillips, Donny Osmond e spot per grandi marchi quali Nike, Reebok, Coca Cola, Budweiser e Miller Lite (una famosa marca di birra americana).
I premi ai festival della pubblicità fioccano e di lì a breve c'è il passo verso il grande schermo. Il suo primo film è Bad Boys, del 1995, che lancia definitivamente la stella di Will Smith, mentre per Bay la consacrazione arriva l’anno successivo con The Rock, film che accoppia un mito del passato (Sean Connery) ad uno (insomma… mito fino a un certo punto eh) del presente (Nicholas Cage).
Con Armageddon arriva altra fama e successo, grazie alla presenza di un cast a dir poco strepitoso (Bruce Willis, Liv Tyler, Ben Affleck più moltissimi comprimari di lusso). Questi film mostrano il marchio di fabbrica del regista, capace di girare incredibili scene d’azione e di utilizzare il montaggio come strumento principale per dare ai propri film l'ipercinetismo che li contraddistingue.
Pearl Harbour, del 2001, invece, segna un passo indietro: la scena del bombamerdamento, che dura più di mezz’ora, è tecnicamente eccezionale, ma il resto del film, spinge critica e pubblico tra le braccia di Morfeo e la credibilità del terzetto protagonista (Affleck, Beckinsale, Harnett) ne risente.
Dopo il sequel di Bad Boys, imperfetto ma gradevole, Bay riceve un sonoro schiaffo dal pubblico americano con The Island, un film tutto sommato interessante e ricco di scene spettacolari e visivamente emozionanti.
Ora c’è la grande sfida di Transformers, dove l’elemento umano sarà inevitabilmente minoritario rispetto a quello robotico… meglio o peggio per Bay? Tra quattro mesi lo sapremo.
Andrea Chirichelli (MyMovies.it)