Il grande, meritato, successo de La ricerca della felicità nasconde in realtà un enorme pericolo.
E il pericolo non riguarda Gabriele Muccino, secondo me il miglior regista che l’Italia abbia “prodotto” negli ultimi 20 anni, ma la probabilità che suo fratello più piccolo, Silvio, scopra anche lui l’America…
…ovvero che in un modo o nell’altro alla fine prendano pure lui a far qualcosa. Già Silvio ha goduto a sufficienza di luce riflessa qui da noi, dove da attore che faceva se stesso in Come te nessuno mai, è diventato anche autore (?), scrittore (??), uomo dell’anno (???) e ora addirittura regista!
Adesso, con l’incredibile successo ottenuto da Gabriele con La ricerca della felicità, c’è il concreto rischio che prima o poi ce lo ritroviamo in un film made in USA.
Nel caso l’unica speranza è che faccia la fine di Raoul Bova in Alien vs Predator.