La notizia di un coinvolgimento di Peter Jackson nel progetto di ben due prequel a Il Signore degli Anelli -uno tratto direttamente da L’Hobbit e un altro costruito a partire dalle note al libro di J.R.R. Tolkien e dala Storia della Terra di Mezzo e dalle Appendici de Il Signore degli Anelli– era talmente succulenta che è stata accolta da tutti a braccia aperte, dando per scontato che Jackson e le sue società di produzione e effetti speciali avrebbero sicuramente aderito al progetto.
Questa mattina, invece, il caffè mattutino mi è andato di traverso leggendo, grazie a The Director’s Cup, questa lettera del regista e della moglie/sceneggiatrice Fran Walsh a TheOneRing.net, in cui spiega perché non dirigerà mai i due film precedenti a Lord of the Rings e, con dispiacere, sancisce la fine di un lavoro sulla creatività di Tolkien durato, operativamente, 11 anni.
La lettera sui motivi che hanno portato alla chiusura di ogni probabile coinvolgimento nel progetto Jackson ci ricorda che esiste ancora una causa in corso tra la sua società e la New Line, la casa che ha prodotto Il Signore degli Anelli, sulla distribuzione degli utili relativi alla trilogia. In sostanza sappiamo che per “differenti vedute” sulla contabilizzazione di alcune voci Jackson rivendica alla New Line maggiori compensi sul Signore degli Anelli.
E’ quindi evidente, ricorda il regista, che né lui né le sue società possono intraprendere un nuovo progetto con la New Line senza prima aver risolto la questione relativa a Lord of the Rings. Jackson racconta anche di aver rifiutato di patteggiare con la New Line per la causa in corso, quando quest’ultima avrebbe messo sul tavolo l’opportunità di fare i due nuovi film.
Ecco quindi che, avendo la New Line una disponibilità limitata dei diritti di The Hobbit, la società di produzione avrebbe comunicato a Jackson e soci di non poter attendere la conclusione della causa per scegliere un regista ed il progetto è così definitivamente uscito dall’orbita di Peter!
Io piango disperato, perché Jackson ha saputo dare al fantasy una dimensione cinematografica mai vista prima, dubito che ci sarà qualcuno capace di fare altrettanto. Mi consola però la considerazione che l’altro studio coinvolto nel progetto, la MGM, potrebbe far sentire il suo peso in questa vicenda.
The Hobbit, infatti, non è mai approdato al cinema per questioni di diritti, distribuiti tra più entità che non si sono mai accordate. Quando MGM e New Line si sono accordate la MGM ha subito urlato ai quattro venti di volere Jackson e nessun altro alla regia. A questo punto non è detto che la MGM accetti un altro regista a causa di un problema legale (ed economico) della New Line con Jackson e… la New Line ha appunto fretta.