Avevo letto mesi fa REGIME, il libro di Travaglio che Sabina Guzzanti ha utilizzato come traccia documentale per svolgere questo coraggioso e curioso documentario. Pochi fatti m’erano nuvoi, dunque. Ho notato che in sala la gente restava stupita, applaudiva agli sberleffi di certi giornalisti stranieri, intervistati dalla Guzzanti sulla questione italiana. Era una di quelle sale milanesi radicali, sinistroidi e un po’ chic. Gente informata, insomma. Sbigottita davanti al racconto dei fatti. Che ci raccontano la pochezza dell’establishment editoriale, giornalistico e politico italiani, la microdotazione della classe dirigente e infine il macroscopico abbaglio berlusconiano in cui si sono cacciati gli Italiani in quest’ultimo decennio. Il tema della censura, dell’insopprimibile tentazione umana e italianissima di darci un taglio, di passare appresso, di ricordarsi che il nostro bel paese ?