Regia: Peter Del Monte
Cast: Kasia Smutniak, Marco Foschi, Luciano Bartoli, Severino Saltarelli, Luisa De Santis, Simona Caramelli, Gaetano Carotenuto, Alberto Cracco
Anno: 2007
Durata: 100 minuti
La vita di Teo (Marco Foschi), brillante studente di astrofisica, viene stravolta da Mavi (Kasia Smutniak) che lo investe una sera con la sua macchina. Poi lo abbandona in ospedale. Continueranno nei loro rispettivi percorsi fino a quando Teo non incontra di nuovo casualmente Mavi e inizieranno a frequentrsi, fino ad avere una figlia insieme.
Ma la ragazza dimostra di non essere una persona molto equilibrata e oltre a sentirsi abbandonata dal marito che deve spostarsi per lavoro, è totalmente incapace di prendersi cura della figlia. Le sue reazioni sono sopra le righe ed eccessivamente instabili, tanto da indurre Teo a tornare a vivere con i genitori portandosi dietro la figlia.
La storia in sé non è molto complicata, ma lo diviene per il modo in cui è narrata: alla fine si tratta di un incontro fortuito tra un ragazzo (che lascerà la sua compagna) e una ragazza. La forte passione che i due provano (anche se è più lui che è inspiegabilmente attratto da lei) li spingerà ad unirsi e a mettere su famiglia, ma poi insorgono dei problemi. E che problemi.
Si intuisce che Mavi ha un rapporto conflittuale con il padre che risale a qualche trauma del passato, forse trascinato fino al presente, ma i dialoghi tra i due in croato (sono originari di Spalato) non permettono di caprine la natura anche se la parola incesto, è sulle labbra di tutti.
I due attori sono piuttosto scialbi e inespressivi: Foschi ha una capigliatura oscena che non potrà comunque mai competere con Javier Bardem e quella che gli ha conferito l’Oscar in Non è un Paese per vecchi, il suo porsi dinanazi le varie vicessitudini che gli si presentano è abbastanza continuo, ripetitivo e snervante. Forse l’idea di conferirgli un certo tono distaccato deriva dall sua passione per l’astrofisica, che dovrebbe dargli quella celestiale calma di osservare senza divenirne partecipe l’Universo tutto, ma allora non si spiegherebbe la passione provata per Mavi, che natura abbia.
La Smutniak invece, pure! Perennemente imbronciata, poco credibile nelle sue scene di isterismo, falsa nelle crisi e incolore in tutto il resto. Aveva sicuramente brillato nella fiction televisiva Rino Gaetano – Ma il cielo è sempre più blu, trascinata forse da un Claudio Santamaria nelle giuste corde.
Se le loro strade si dividono per ovvi motivi, la decisione di far sì che non siano percorsi paralleli è quantomeno ambigua e forzata, come a dire che quel che il cielo dispone, l’uomo non può confondere. Ma l’epilogo è degno finale di una storia raccontata con eccessiva lentezza, permeata da senso di angoscia e inadeguatezza. Da evitare!