Ettore Scola è morto ieri, all’età di 84 anni. Un altro grave lutto che ha investito il mondo della settima arte nei primi giorni del 2016 e che si è portato via quello che, senza ombra di dubbio, si può considerare l’ultimo grande maestro della commedia italiana.
Il regista, in coma da domenica sera, è trapassato nel reparto di cardiochirurgia del Policlinico, dove era ricoverato. Il suo testamento artistico comprende pellicole indimenticabili come C’eravamo tanti amati (1974), Una giornata particolare (1977), Brutti, sporchi e cattivi (1976) e La famiglia (1987). Pellicole che hanno raccontato l’Italia e gli italiani sotto ogni aspetto, passando dal fascismo agli intellettuali di sinistra.
Nato a Trevico (Avellino) il 10 maggio 1931, Ettore Scola aveva iniziato la sua carriera nel giornalismo, collaborando alla rivista umoristica Marc’Aurelio. Verso la metà degli ’50 le prime esperienza nel mondo della settima arte, come sceneggiatore. Nel 1964 l’esordio dietro la macchina da presa con Se permette parliamo di donne con Vittorio Gassman.
Durante la sua carriera ha ottenuto numerosi riconoscimenti, tra cui 8 David di Donatello (di cui uno alla carriera) e un Prix de la mise en scène al Festival di Cannes per Brutti, sporchi e cattivi. Premi importanti a cui si aggiungono ben 4 nomination agli Oscar (Una Giornata Particolare, I Nuovi Mostri, Ballando Ballando, La Famiglia).
Nel 2013 il suo ultimo film, Che strano chiamarsi Federico!, documentario dedicato al grande regista romagnolo Federico Fellini. In questa gallery abbiamo ripercorso alcuni passaggi fondamentali della sua filmografia:
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