Heart of the Sea – La nostra videointervista a Ron Howard

Heart of the Sea – La nostra videointervista a Ron Howard

Di Lorenzo Pedrazzi

Per i nostri genitori, Ron Howard è soprattutto il Richie Cunningham di Happy Days e lo Steve di American Graffiti, ma la mia generazione – seppur nutrita dalle repliche televisive di Happy Days – lo ha conosciuto in primo luogo come regista di Splash, Cocoon e Willow, piccoli classici degli anni Ottanta che hanno posto le basi per il suo talento eclettico, prima che diventasse uno degli ultimi esponenti del cinema “classico”. Oggi Ron Howard è uno dei registi più importanti di Hollywood, e non c’è da stupirsi che un progetto come Heart of the Sea – Le origini di Moby Dick sia finito proprio nelle sue mani: il film, tratto dal libro di Nathaniel Philbrick, risale infatti alle origini di una “mitologia” tutta americana, poiché la grandiosa opera di Herman Melville merita di essere considerata alla stregua dei grandi poemi epici, e gran parte dell’immaginario statunitense affonda le radici proprio nella chiglia del Pequod.

Il naufragio della baleniera Essex, affondata da un’enorme balena bianca nel 1820, ispirò Melville per la stesura del suo romanzo, ed è al centro della ricostruzione storica operata da Howard in Heart of the Sea, che uscirà giovedì 3 dicembre nelle sale italiane. Lo stesso Melville è presente anche come personaggio: in visita a Nantucket da Thomas Nickerson, uno dei pochi superstiti di quella tragedia, lo scrittore gli chiede di raccontargli la sua storia, e questo ci riporta alla vicenda dell’Essex.

Ebbene, il regista ha presentato il film a Milano, dove ho avuto occasione di incontrarlo per la videointervista che toverete qui di seguito: Howard racconta la genesi del progetto, spiega le sue scelte narrative ed elogia il protagonista Chris Hemsworth, che aveva già lavorato con lui nel precedente Rush.

In seguito, Howard ha incontrato i giornalisti per un’approfondita conferenza stampa che ci ha permesso di sviscerare i temi e le motivazioni del film, svelando al contempo il suo nucleo centrale. Il cineasta ne ha parlato apertamente:

Ho pensato che la storia riguardasse soprattutto l’ambizione personale e la scoperta di se stessi, la comprensione della verità su se stessi, quando [i protagonisti] si confrontano con questa forza della natura che prende le fattezze della balena (o, nel caso del Thomas Nickerson anziano, la memoria di quella balena). Quindi entrambe le linee narrative [quella passata e quella presente] riguardano il raggiungimento di una comprensione più veritiera di se stessi, nel contesto del mondo circostante.

Ancora una volta, in un suo film troviamo la contrapposizione tra due personaggi che esprimono la propria rivalità attraverso un’opposta visione del mondo (come in Frost/Nixon e Rush), e tale dualismo è impersonato dal Capitano George Pollard (Benjamin Walker) e dal Primo Ufficiale Owen Chase (Chris Hemsworth). Il loro rapporto riecheggia quello tra Peter Hunt e Niki Lauda, e Howard ha svelato un dettaglio interessante a questo proposito:

Sì, mi ha ricordato proprio il rapporto tra Hunt e Lauda. Infatti, pur non essendo accreditato, Peter Morgan [lo sceneggiatore di Rush, ndr] è intervenuto per riscrivere alcune scene, perché lui capisce benissimo quel genere di rapporto. Ha infuso un bel po’ di intelligenza e umorismo nelle scene tra questi due personaggi. Erano già presenti nella sceneggiatura originale – non voglio attribuire a Peter tutto il merito – ma sicuramente ha dato un contributo importante, perché quelle relazioni erano molto significative per me, e dal punto di vista tematico c’è sicuramente un parallelo tra le due.

Heart of the Sea - Le origini di Moby Dick Chris Hemsworth Benjamin Walker foto dal film 2

Il regista ha sottolineato anche la “densità” tematica e narrativa di Heart of the Sea:

Ciò che mi interessava del film è il fatto che la storia sia caratterizzata da una specie di densità: è sia moderna sia classica, emotiva e d’azione. Credo che il pubblico moderno voglia questo tipo di densità. Non vuole essere confuso, non vuole perdersi, ma se la narrazione può supportare questa densità, il pubblico l’apprezza. Lo dimostra il modo in cui gli spettatori stanno rispondendo ai prodotti televisivi seriali, con tutti i loro colpi di scena e le loro brusche svolte narrative. Quindi per me è stato come un esperimento. Lo paragono spesso ad Apollo 13, ma Apollo 13 non aveva tutta questa azione, e la storia non era altrettanto complessa, né altrettanto cupa. Per me è stata una sfida interessante, ero entusiasta di misurarmi con questa complessità.

Il rapporto tra l’uomo e la natura è ovviamente al centro della trama:

Un elemento importante della storia riguarda la ritorsione della natura contro gli uomini, e lo fa assumendo la forma di questa balena. Mi piace pensare che questo film non sia come Lo squalo, dove c’è un predatore senza cervello, ma che sia più come King Kong, dove l’uomo risveglia una grande forza della natura. Inoltre, sui loro diari, i superstiti si chiedono se la balena non sia la mano di Dio, come una punizione divina. Erano scioccati dall’intensità di quegli attacchi e dal fatto che la balena li avesse aggrediti così deliberatamente.

Per Howard, inoltre, era importante che il film non avesse la patina di un’avventura romantica nell’oceano, ma che fosse brutale e scioccante senza affidarsi esclusivamente alla presenza della balena o all’effetto suscitato dalla violenza:

Volevo che il pubblico capisse gli attacchi della balena. Non mi disturba che alcuni dicano di parteggiare per lei. Non è un film con un buono e un cattivo. È basato su eventi reali, e comprende alcuni dei grandi paradossi dell’esperienza umana.

In The Heart of the Sea Chris Hemsworth foto dal film 3

La produzione si è avvalsa della consulenza di alcuni esperti di mammiferi marini, perché Howard non voleva creare una “balena hollywoodiana” (quindi eccessiva), ma desiderava attenersi il più possibile alla realtà. Paradossalmente, i consulenti hanno sottolineato che «la nostra balena non era abbastanza feroce», quindi il regista e i suoi collaboratori si sono spinti oltre:

Scene come quella in cui la balena prende d’assalto la nave, beh, arrivano direttamente da Moby Dick, ma esistono anche molti disegni di balene con una barca tra le fauci. Ci siamo presi la licenza creativa di introdurre un maggior numero di momenti spettacolari con la balena.

Pur ammirando l’opera di Melville, non è stato il retaggio letterario a convincerlo a dirigere Heart of the Sea:

Sono stato attratto dall’audacia della verità di questa storia.

Naturalmente, il film implica anche una sfida tecnica di grandi proporzioni:

Le balene sono al 100% in CGI. Non avrei accettato il film se non avessi visto Vita di Pi, e se non avessi creduto di poter offrire un’esperienza così immersiva. Il mio assistente alla regia ha lavorato a Vita di Pi, e quando ho scoperto quante inquadrature della tigre erano in CGI sono rimasto scioccato: così, mi sono reso conto che avrei potuto fare questo film. Inoltre, avevo lo stesso supervisore agli effetti digitali di Rush, e probabilmente non avete idea di quante auto in CGI sono presenti in quel film. Le ha realizzate in modo molto autentico, e questo mi ha dato fiducia nella possibilità di creare le balene in modo altrettanto credibile.

Heart of the Sea - Le origini di Moby Dick foto dal film 1

La produzione è stata molto impegnativa anche per gli attori, costretti a dimagrire vistosamente per riprodurre gli effetti dell’inedia. Ho chiesto a Ron Howard come ha lavorato su questo aspetto, soprattutto con il possente Chris Hemsworth, che in alcune inquadrature ha un aspetto scheletrico:

Di recente lo stesso Chris Hemsworth ha pubblicato una sua foto on-line per mostrarlo. Ha una grande disciplina, e vale anche per gli altri. [Hemsworth] ha spianato la strada – d’altra parte interpretava il protagonista Owen Chase – ma anche Ben Walker è stato altrettanto disciplinato… e Cillian Murphy, incredibile. Abbiamo girato il film in sequenza, quindi l’ultima scena è stata girata per ultima. Abbiamo aggiunto del trucco per migliorare la definizione e per far emergere i tratti affilati dei loro volti, ma ho grande rispetto per i sacrifici che ha fatto il cast. Ho detto loro sin dall’inizio che mi aspettavo quella disciplina, perché il film richiedeva proprio questo. Lo hanno capito tutti, e tutti si sono dimostrati all’altezza.

In definitiva, Heart of the Sea è un’opera che si inserisce in modo coerente nella filmografia di Ron Howard, “classica” e narratavamente lineare. Come ha dichiarato lui stesso:

La narrativa causa-effetto è molto interessante per me. Se non fossi diventato regista, probabilmente sarei diventato un giornalista!

E, come in passato, Howard ha individuato nella tecnologia un mezzo per supportare le sue ambizioni, nonostante – per sua stessa ammissione – egli non abbia “una mente molto tecnica”. Ciò che gli interessa sono la storia e i personaggi, e quindi trovare il sistema migliore per metterli in scena.

Heart of the Sea - Le origini di Moby Dick Chris Hemsworth foto dal film 3

QUI trovate la pagina Facebook ufficiale di Heart of the Sea, mentre ulteriori informazioni sono disponibili sul sito della Warner Bros.

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