The Walking Dead, la recensione della premiere: First Time Again

The Walking Dead, la recensione della premiere: First Time Again

Di Lorenzo Pedrazzi

The Walking Dead torna su AMC con il primo episodio della sesta stagione, First Time Again, che alterna passato e presente in una narrazione ricca di sorprese…

Attenzione: l’articolo contiene SPOILER.

Dopo la morte di Reg e l’esecuzione di Pete, la gestione di Alexandria è sempre più nelle mani di Rick, cui Deanna si affida ciecamente. Morgan, però, lo vede cambiato. Quando lui e Rick escono dalle mura per seppellire Pete, notano che la cava è invasa dai morti viventi, che ruzzolano al suo interno dai boschi circostanti. La cava è chiusa dai rimorchi di alcuni camion, ma presto gli erranti riusciranno a oltrepassarli, e si riverseranno alle porte di Alexandria. Rick elabora quindi un piano: dovranno attirare i mostri fuori dalla cava e sulla strada, allontanandoli dalla cittadina. Carter non è d’accordo perché lo ritiene troppo rischioso, ma Deanna appoggia Rick, che raduna un gruppo di volontari per mettere in atto il progetto. Barriere vengono erette lungo i margini delle strade per obbligare gli erranti a defluire in una certa direzione.
Nel frattempo, ad Alexandria tornano Heath e altri abitanti che si erano allontanati per una missione. Tara si risveglia, e sta bene. Glenn vuole dare a Nicholas una seconda opportunità, e accetta che si unisca a lui e a Heath per deviare la marcia degli zombie. Gabriel vuole aiutare, ma Rick non si fida. Carter progetta addirittura di uccidere Rick, ma viene scoperto da Eugene e disarmato dallo stesso Rick, che decide di perdonarlo. Daryl vorrebbe continuare la ricerca di altri superstiti da accogliere ad Alexandria, ma Rick sostiene che invece non si debba aprire le porte a nessun altro. Jessie si sta facendo addestrare da Rosita all’uso della pistola, ed evita i contatti con Rick. Abraham affianca Sasha sull’auto che guiderà l’orda dei morti viventi.
Il piano sembra funzionare bene, nonostante qualche imprevisto. Glenn, Ethan e Nicholas sono costretti a uccidere una dozzina di mostri per zittire i loro rumori, e Nicholas si dimostra degno di fiducia. Carter riconosce che l’idea di Rick funziona, ma viene aggredito da un errante, che lo morde sul volto: l’uomo comincia a urlare, disperato, e le sue grida attirano gli zombie fuori dal percorso prestabilito. Rick cerca di zittirlo, ma non ci riesce, e quindi lo uccide con una pugnalata sulla nuca. I morti viventi riprendono il cammino nella direzione giusta, ma il piano viene rovinato da un misterioso clacson che risuona da Alexandria, guidando i mostri verso le mura: chi è il responsabile?

5

Morti viventi e vivi morenti
The Walking Dead tende certamente a reiterare i suoi cliché, restando invischiato in codici ripetitivi e talvolta un po’ tediosi, ma il primo episodio della sesta stagione evita con cura le solite “trappole” della serie, rinfrescando la narrazione con un approccio inedito: First Time Again comincia in medias res, proiettandoci subito in un momento di crisi (gli erranti, confinati nella cava, stanno per sfondare le barriere) per poi svelarne i retroscena progressivamente, attraverso un impiego sensato dei flashback. A prima vista, il ricorso a questo espediente sembra spezzare troppo la tensione, ma la sceneggiatura si stabilizza nel corso della puntata, e i due piani temporali hanno il pregio di completarsi a vicenda.

1

Ottima l’idea del bianco e nero per i flashback, che cita le tavole del fumetto: oltre a differenziare in modo chiaro il passato dal presente (poiché altrimenti la struttura narrativa avrebbe generato confusione), il bianco e nero stilizza l’immagine ed evidenzia i contrasti, esprimendo metaforicamente il dualismo tra Rick e i suoi oppositori. Non a caso, i conflitti emergono soprattuto in questi segmenti, che raccontano la fase preparatoria del piano: Carter critica apertamente le intenzioni di Rick, mentre Daryl non condivide l’idea che Alexandria debba chiudersi in se stessa, senza accogliere nessun altro; più sottile, invece, la contrapposizione tra Rick e Morgan, dove quest’ultimo osserva in silenzio le azioni dell’amico, elargendo poche parole ma precise, in grado di colpire nel segno, e mettendo in luce le eventuali incoerenze delle sue scelte. In tal senso, First Time Again ha il merito di non scivolare in dialoghi troppo didascalici, lasciando che il dualismo tra i due personaggi affiori nel giro di poche battute. I flashback illuminano i coni d’ombra del presente, legittimando le azioni dei protagonisti e spiegandone le premesse.

2

Nonostante la durata sia superiore ai 60 minuti (come il finale della quinta stagione), il ritmo dell’episodio è incalzante, e non si perde quasi mai in chiacchiere superflue: se la scrittura di The Walking Dead fosse sempre così essenziale, lo show ne trarrebbe giovamento. Anche perché i rapporti tra i personaggi si sviluppano attraverso l’azione, non la verbosità dei dialoghi: è sufficiente il sorriso di Eugene per comunicarci il suo sollievo di fronte al risveglio di Tara, o gli sguardi che Glenn rivolge a Nicholas per trasmettere il suo passaggio dalla diffidenza alla fiducia. Al contempo, la morte di Carter serve per giustificare cinicamente la deriva reazionaria di Rick, sempre più convinto che certe persone non possano essere salvate, o non valga la pena salvarle: la scena in cui gli erranti attaccano i cittadini di Alexandria, e questi si dimostrano incapaci di difendersi da soli, è indicativa di ciò che Rick pensa di loro. Per lui, il mondo si divide solo in prede e predatori, e le prede sono destinate a morire.

3

Ben confezionate le grandi scene di massa, soprattutto quelle ambientate nella cava, con i campi lunghi che abbracciano tutto il panorama e mettono alla prova la solidità degli effetti in CGI (peraltro alla luce del giorno). Il cliffhanger finale è piuttosto intrigante, e getta le basi per un inizio di stagione molto promettente. Staremo a vedere.

La citazione: «Dobbiamo imparare a conoscerci di nuovo. Per la prima volta, di nuovo.»

Ho apprezzato: I flashback complementari alla narrazione; il ricorso al bianco e nero; il buon ritmo dell’episodio; l’essenzialità nel definire i conflitti e i rapporti tra i personaggi; il cliffhanger finale.

Non ho apprezzato: All’inizio, la gestione dei flashback spezza troppo la tensione.

Potete scoprire, commentare e votare tutti gli episodi di The Walking Dead sul nostro Episode39 a questo LINK.

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