Screenweek dal Giappone
Uscito alla fine del 2014, presentato nello stesso anno in ottobre al Tokyo Film Festival e passato anche in Italia, al Far East Udine, la scorsa primevera, 100 Yen Love è il lungometraggio che il Giappone ha scelto per gareggiare come miglior film straniero alla prossima notte degli Oscar. Si tratta di una scelta piuttosto coraggiosa perchè, al di la del tema trattato, il film è in tutto e per tutto un indie, indipendente sia nella concezione che nelle immagini, molto spesso poco pulite, grezze e low tech.
100 Yen Love è diretto da Take Masaharu e la protagonista assoluta del lungometraggio è Ando Sakura, che con una delle performance trasformative più forti mai viste sui grandi schermi giapponesi negli ultimi anni, eleva il film e lo porta dove in sua assenza non avrebbe mai potuto arrivare. Ando infatti interpetra Ichika, una ragazza di 32 anni che vive ancora con i genitori, una nullafacente che passa le sue giornate a giocare ai videogiochi e a dormire. Dopo un litigio con la sorella, Ichika decide di andare a vivere da sola e di trovarsi un lavoro, il turno notturno in un 100 Yen shop. Qui la ragazza viene a contatto con una serie di perdenti come lei, ma l’improvviso e casuale interesse per il pugilato darà alla sua vita una svolta decisiva che la porterà ad una radicale traformazione fisica ed interiore. Proprio qui sta il pregio maggiore del lavoro, nell’incredibile trasformazione fisica e di personaggio che Ando riesce a portare sul grande schermo, una performance che ha valso all’attrice giapponese numerosi premi e che ne ha sancito la consacrazione, almeno a livello di produzioni indipendenti giapponesi.
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