Dopo l’ambizioso Cloud Atlas, i Wachowski tornano a fare quello sanno fare meglio: creare un universo fantascientifico originale. A differenza della saga di Matrix, il mondo di Jupiter – Il destino dell’universo vira più verso il fantasy che la fantascienza pura, nonostante getti le basi per una grande epopea spaziale di ampio respiro.
La storia è semplice e complessa allo stesso tempo. Jupiter Jones (Mila Kunis), giovane per metà russa e metà inglese, nata in acqua internazionali e orfana di padre astronomo, vive a Chicago insieme all’ingombrante famiglia e si alza tutte le mattine presto per fare la domestica insieme alla madre e alla zia. Odia la sua vita, è sfortunata in amore, e sogna un destino che non comprenda spazzolini del water o provare per gioco gioielli altrui. L’arrivo di Caine (Channing Tatum), un cacciatore e un ex militare creato geneticamente, sulla Terra per rintracciarla sarà l’inizio di un’avventura che cambierà per sempre la sua vita. La sua firma genetica la indica come la prossima in linea per un eredità straordinaria, che potrebbe alterare l’equilibrio del cosmo, e la pone in conflitto con una prestigiosa casata che da decine di millenni governa un commercio talmente prezioso che quasi trascende l’umana comprensione.
I Wachowski hanno elementi ricorrenti nella loro filmografia, quasi vere e proprie ossessioni. La prima è senza dubbio il tempo, qui ritenuto la più importante tra le monete di scambio future, la vera fonte di ricchezza. Il mondo, anzi l’universo, è e sarà sempre governato dai soldi più che dal potere (come contraddirli, l’attualità di certo non prova a negare le loro teorie), ma ad certo punto i ricchi che non potranno diventare ancora più ricchi, o meglio non sapranno cosa farsene di ancora più soldi. L’unico vero potere sarà la durata della vita, e trovare un modo per arrestare la corsa del tempo e l’invecchiamento cellulare e genetico.
Una fantascienza dalle basi piuttosto realistiche, anche se la storia di Jupiter è radicata più nel passato che nel futuro, visto che la famiglia Abrasax regna da più di 100mila anni, epoca nella quale inseminò anche la nostra Terra. Ed ecco quindi arrivare la seconda tematica ricorrente: la paura della costante riduzione del valore di una vita umana, fino a diventare “batterie” per alimentare una civiltà di robot (Matrix), o ad essere coltivati su interi pianeti per permettere ai benestanti supremi di vivere per sempre.
Il capitalismo estremo porterà a tutto questo? Quanto poco finirà per contare una vita umana nel nostro futuro, o quanto poco conta già nel presente?
Questa la cornice morale di Jupiter – Il Destino dell’Universo, che però è e rimane un blockbuster di grande intrattenimento. Alterna parti ed elementi molto classici, come la donzella in pericolo da salvare, l’amore impossibile tra due individui molto diversi, il mito di Cenerentola, a parti originali e innovative che solo due geniali menti come quelle dei fratelli possono creare. Il mondo di Jupiter è creato e sviluppato in ogni dettaglio, e percepisci o persino viene raccontata realmente la storia dietro ad alcuni particolari apparentemente irrilevanti (vedi anche personaggi minori come quello di Sean Bean). Ogni set, ogni costume, ogni tecnologia creata con la CG, è perfetta in ogni sua sfumatura, ed è davvero un piacere assistere nel 2015 a produzioni di questo tipo, così rispettose nei confronti del proprio pubblico (anche se tremendamente dispendiose in termini di budget).
Certo i rischi sono elevati, e vengono in mente i casi recenti di The Lone Ranger o Exodus, produzioni che sembrano essere arrivate con vent’anni di ritardo, ma il risultato finale è molto godibile. I Wachowski riescono sapientemente a mescolare nostalgia per gli action anni ’80, elementi kitsch, e un pizzico di soap opera intergalattica, in una grande avventura fantasy, che ci tiene incollati allo schermo per due ore, cullati dalle note di Michael Giacchino (che si allena per sostituire John Williams in Star Wars?) e incantati dalle scene d’azione mozzafiato in pieno stile Wachowski. C’è inoltre una gustosa scena che gioca sulla burocrazia planetaria e termina con il cameo di Terry Gilliam, che vale da sola il prezzo del biglietto.
Il cast funziona, forse Channing Tatum (Magic Mike, 21 Jump Street) anche più di Mila Kunis (Il grande e potente Oz), anche se il migliore rimane un Eddie Redmayne in stato di grazia e pronto a ricevere il suo primo Oscar grazie a La Teoria del Tutto.
Lasciatevi trasportare nel nuovo universo targato Wachowski: non diverrà probabilmente un cult quanto Matrix, ma in un mondo fatto di sequel e reboot i fratelli ricordano a tutti di avere lo stoffa dei fuoriclasse e non vediamo l’ora di scoprire la loro prossima appassionante opera originale.
Voto: 7.5
Jupiter – Il destino dell’universo arriverà nelle sale italiane il 5 febbraio 2015. Potete seguire la pagina Facebook italiana a questo link. QUI invece trovate la scheda del film sul sito Warner Bros.