Arrow, la recensione della premiere di metà stagione: Left Behind

Arrow, la recensione della premiere di metà stagione: Left Behind

Di Lorenzo Pedrazzi

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Left Behind, decimo episodio nonché mid season premiere della terza stagione di Arrow, obbliga i personaggi ad affrontare le conseguenze degli eventi recenti, sia sul piano psicologico sia su quello pratico: a Starling City, infatti, emerge un nuovo criminale, e qualcuno deve intervenire per fermarlo…

Attenzione: il seguente articolo contiene SPOILER

Oliver (Stephen Amell) manca ormai da alcuni giorni, e i suoi amici sono molto preoccupati. Mentre Felicity (Emily Bett Rickards) nega che il peggio possa essere accaduto, Arsenal (Colton Haynes) e Diggle (David Ramsey) indagano su Daniel Brickwell (Vinnie Jones), un gangster che sostiene di non poter essere ucciso dalle pallottole, e il suo corpo reca molte cicatrici per dimostrarlo. Soprannominato Brick, il gangster vuole liberare un gran numero di criminali per assemblare un esercito con cui prendere possesso dei Glades, e il suo piano si rivela tremendamente efficace: fa piazza pulita delle prove che incastravano i suoi “colleghi” (molti dei quali catturati da Arrow), in modo che il giudice, in assenza di quelle, sia costretto a rilasciarli.
Intanto, Malcolm Merlyn (John Barrowman) si reca nel luogo sacro in cui si è svolto il duello tra Oliver e Ra’s al Ghul (Matt Nable), e trova la spada con cui il ragazzo è stato ucciso; quindi, porta l’arma a Felicity per farle analizzare il sangue sulla lama, dimostrandole che Oliver è morto. Felicity, disperata, non vuole che Arsenal e Diggle rischino la vita, e decide di lasciare la squadra. Inoltre, cerca di dissuadere Ray Palmer (Brandon Routh) a correre gli stessi pericoli. Merlyn, dal canto suo, è costretto a fuggire con Thea (Willa Holland), poiché la Lega degli Assassini verrrà presto a cercarli. Laurel (Katie Cassidy) indossa per la prima volta la maschera di Black Canary, e mette al tappeto due uomini di Brick.
Nel frattempo, Maseo Yamashiro (Karl Yune) recupera il corpo di Oliver e lo porta a Tatsu (Devon Aoki), che riesce a restituirgli la vita…

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Left Behind appartiene a quella rara categoria di episodi (anche in ambito fumettistico) dove il protagonista non appare quasi mai, almeno nella linea temporale corrente: sembra un paradosso, eppure Arrow riesce a sfruttare i vantaggi di questa inedita situazione, mettendo in scena un contesto narrativo e psicologico dove i comprimari – Felicity, Arsenal, Diggle e Laurel – devono assumersi il compito di proteggere la città senza il loro leader, proprio mentre Brick assembla un esercito per conquistare i Glades. Se Roy e Diggle constatano di non potercela fare da soli, Felicity subisce il crollo emotivo più violento, poiché vede avverarsi tutte le paure che l’hanno accompagnata negli anni recenti: d’altra parte, è lei l’unico personaggio che abbia una vera percezione dei rischi correlati all’attività supereroistica, e tale consapevolezza la spinge a preservare i suoi amici dai pericoli più grossi (impedisce ad Arsenal e Diggle di inseguire Brick), sconsigliando inoltre a Ray Palmer d’intraprendere il medesimo percorso.

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Lo smarrimento dei comprimari genera una puntata diversa dal solito, nonché lievemente superiore alla media dell’attuale stagione. C’è infatti un sottile clima di sconfitta e disincanto che aleggia sull’intero episodio: tutti sono costretti a correre ai ripari (antagonisti compresi: Malcolm Merlyn deve fuggire con Thea), mentre la conferma della morte di Oliver innesca una reazione a catena che sembra distruggere tutti i risultati ottenuti negli ultimi due anni. La resurrezione dell’eroe è cosa ovvia, e probabilmente sfocerà in un ritorno propizio per la salvezza di Starling City (stile The Dark Knight Rises), ma dobbiamo ancora scoprire le modalità di questa rinascita: possibile che Tatsu abbia usato la spada Soultaker? Di certo, il Pozzo di Lazzaro non è stato coinvolto.

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Resta da vedere se ci sarà un effettivo cambiamento nella serie, o se questa parentesi servirà soltanto a ristabilire il consueto status quo. È vero che Oliver si trova a un crocevia fondamentale del suo cammino, ma le dinamiche adottate dallo show paiono riecheggiare altre situazioni simili, in cui l’eroe viene sconfitto (come gli era accaduto contro l’Arciere Nero, Cyrus Gold e Deathstroke) solo per tornare a nuova vita, rinvigorito e pronto a combattere, acquisendo un ulteriore livello di consapevolezza nel suo ruolo di giustiziere… o, almeno, questo è ciò che si può immaginare per l’immediato futuro di Arrow. Nel frattempo, la premiere di metà stagione mette in campo un buon senso dello spettacolo e una discreta suspense, lasciandosi apprezzare anche per la fisicità imponente e il ruvido accento britannico dell’ex calciatore Vinnie Jones.

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Insomma, un valido ritorno per la serie targata CW, che dal prossimo episodio ci mostrerà in azione persino Laurel Lance come nuova Black Canary, dopo avercene mostrato un assaggio nel finale di questa puntata.

La citazione: «Le ho chiesto io di venire… perché potesse riportarti in vita.»

Ho apprezzato: il clima di disincanto; la presenza scenica di Vinnie Jones; le conseguenze della morte di Oliver sui personaggi; l’esordio di Laurel come Black Canary.

Non ho apprezzato: i flashback a Hong Kong, che spezzano la tensione.

Potete scoprire, commentare e votare tutti gli episodi di Arrow sul nostro Episode39 a questo LINK.

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