Cinema SW Japan

Kurosawa Kiyoshi dirigerà il suo primo film francese

Pubblicato il 16 dicembre 2014 di Redazione

Screenweek dal Giappone

Dopo la gavetta fatta durante gli anni ottanta nei pink eiga, i film softcore giapponesi, e rivelatosi al pubblico giapponese ed internazionale a cavallo fra i due millenni attraverso il genere horror, Kurosawa Kiyoshi è diventato in questo ultimo decennio un abituè del circuito festivaliero mondiale. Nel 2008 il suo Tokyo Sonata compariva in molte best 10 list di critici e riviste specializzate ed è dello scorso anno la sua partecipazione al festival del cinema di Roma dove vinse il premio come miglior regia con Seventh Code. Il regista giapponese ha rivelato alla rivista Variety che il suo prossimo progetto sarà un lungometraggio prodotto e girato in Francia e fra i protagonisti ci sarà anche Tahar Rahim. Il motivo di questa scelta esterna è molto semplice ma allo stesso tempo deprimente per l’industria cinematografica nipponica:

Si tratta di un film basato su un’idea originale e in Giappone è praticamente impossibile ottenere i finanziamenti per un lavoro che non sia un adattamento di un franchise o di un manga e che abbia un budget di un certo spessore.

Le parole di Kurosawa sono di una verità disarmante, ma la sua è una visione lucida di chi si intende di cinema, negli anni novanta fu uno degli autori, assieme a Miike Takashi, che usò il V-cinema, i film relizzati direttamente per il mercato delle videocassette, per rivelarsi al pubblico. Quasi sempre nell’arcipelago le grandi produzioni sono basate su manga, serie animate, libri o, sempre di più recentemente, su serie televisive di successo. D’altro lato il settore indipendente si destreggia con micro budget, molta volontà di far del bene, ma spesso pochezza nelle idee, soprattutto realizzative e di scrittura, dettate anche da fondi ridicolmente bassi. Ci sono delle esaltanti eccezioni naturalmente, il talento riesce a venir fuori anche con mezzi scarsissimi, ma ciò che manca nell’attuale panorama cinematografico attuale è un cinema che non sia d’intrattenimento sostenuto da un budget di certo livello.

Tornando a Kurosawa, in attesa di girare questo nuovo film francese su cui ancora non si hanno dettagli precisi riguardo al plot, il regista di Kobe ha appena finito il suo ultimo lavoro, Journey By the Shore, un mistery con protagonista Asano Tadanobu che finalmente dopo troppe scelte hollywoodiane sbagliate, sembra abbia trovato una sua posizione nel cinema giapponese ed internazionale tornando alle sue origini quando fu il volto principale della nuova onda cinematografica giapponese degli anni novanta.