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Torino 2014 – The Rover, la recensione del film con Robert Pattinson e Guy Pearce

Pubblicato il 28 novembre 2014 di Filippo Magnifico

Dopo un esordio a dir poco sorprendente (Animal Kingdom), David Michôd ha deciso di prendersi una lunga pausa. Ben quattro anni, durante i quali il regista ha scritto (in collaborazione con Joel Edgerton, tra i protagonisti di Animal Kingdom) e diretto The Rover.

Per quanto riguarda il genere, ci troviamo dalle parti del cinema post-apocalittico, ambientato in un possibile futuro rovinato da un non precisato “collasso”. I pochi superstiti (soprav)vivono seguendo una propria morale, tra loro c’è il silenzioso e solitario Eric (Guy Pearce), in viaggio verso una meta non meglio specificata. Un gruppo di malviventi gli ha rubato la macchina e lui è disposto a tutto pur di recuperarla, nonostante viva in un mondo dove la la proprietà è più che altro un concetto astratto. Durante il suo percorso incontra il giovane Rey (Robert Pattinson), che è ferito e, soprattutto, è fratello di uno dei criminali autori del furto. Eric costringe Rey a seguirlo in questa disperata ricerca.

Diciamo subito che, nonostante l’ambientazione sia quella tipica del cinema post-apocalittico, The Rover si discosta da pellicole come Interceptor. Quello orchestrato da Michôd è un dramma silenzioso e fortemente introspettivo, un road movie esistenziale che si snoda lungo le polverose e deserte strade australiane. Il tempo in cui è ambientata la storia è rilevante ma solo fino ad un certo punto: più che altro serve a dare plausibilità alla storia e, soprattutto, alla sua conclusione. The Rover è una profonda riflessione sulla natura umana e su come una prospettiva differente possa avere conseguenze anche su quello che tutti noi conosciamo come buonsenso.

The Rover Robert Thomas Pattinson foto dal film 2

In questo scenario si muove un Guy Pearce più in forma che mai, silenzioso, di poche parole, risoluto, proprio come i vecchi eroi western alla Clint Eastwood, in grado di comunicare interi discorsi solo con uno sguardo. Con lui Robert Pattinson, in una veste decisamente inedita. È da un po’ di tempo, ormai, che quest’attore sta tentando di scrollarsi di dosso l’immagine da belloccio senza talento che in troppi gli hanno affibbiato e con The Rover è riuscito a salire un ulteriore gradino del suo percorso artistico. È una maledizione toccata ad altri grandi nomi prima di lui (si veda ad esempio Leonardo DiCaprio), ma con determinazione e tenacia Pattinson sta dimostrando a tutto il mondo di non essere l’ennesima star usa e getta.

QUI trovate la recensione della nostra Laura.

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