The Flash, la recensione del settimo episodio: Power Outage

The Flash, la recensione del settimo episodio: Power Outage

Di Lorenzo Pedrazzi

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Power Outage, settimo episodio di The Flash, priva Barry dei suoi poteri e mette in campo ben due supercriminali, narrando al contempo un percorso di rinascita…

Attenzione: il seguente articolo contiene SPOILER

Dieci mesi fa, un giovane di nome Farooq (Michael Reventar) salì in cima a un traliccio per osservare l’accensione dell’acceleratore di particelle, ma la conseguente ondata di energia provocò un cortocircuito nella rete dell’alta tensione, e il ragazzo fu colpito da una forte scarica elettrica. Dopo essere precipitato a terra, i due amici che erano con lui corsero ad aiutarlo, ma morirono fulminati dopo aver toccato il suo corpo.
Oggi, Barry Allen (Grant Gustin) fa affidamento sui suoi poteri anche nella vita quotidiana, ma Harrison Wells (Tom Cavanagh), registrando il suo diario, sostiene che Barry sia troppo altruista, e che questo attaccamento alle persone freni il suo potenziale. Wells gli rimprovera inoltre di non dedicarsi abbastanza ai test degli S.T.A.R. Labs, le cui indagini potrebbero condurre a grandi scoperte e avanzamenti per tutta l’umanità. Chiamato sul luogo di un omicidio, Barry trova un cadavere carbonizzato da una scossa elettrica ad alto voltaggio, ma nulla sembra lasciare intendere che si tratti di un incidente. Dopo una ricerca incrociata, Caitlin Snow (Danielle Panabaker) e Cisco Ramon (Carlos Valdes) scoprono che qualcuno ha utilizzato il tesserino identificativo della vittima per entrare nella centrale elettrica secondaria di Petersburg, e Flash si reca sul posto per controllare. Davanti a sè trova Farooq, trasformatosi in un meta-umano che può assorbire e proiettare energia elettrica, e che ora si sta “nutrendo” della stazione: Farooq attacca Flash e riesce ad assorbire anche la sua energia, lasciandolo senza superpoteri. La sua ipervelocità è sparita.
Intanto, alla centrale di polizia arriva William Tockman alias il Re degli Orologi (Robert Knepper), cui è stata negata la licenza per far visita a sua sorella morente. Il criminale si libera dalle manette, spara a due poliziotti e prende in ostaggio tutti gli altri, compresi Joe (Jesse L. Martin) e Iris (Candice Patton); Eddie (Rick Cosnett) riesce a sparargli, ma Tockman è protetto da un giubbetto antiproiettile e risponde al fuoco, lasciandolo a terra in pericolo di vita. In cambio degli ostaggi, vuole un elicottero, un pasto vegetariano e un computer con otto gigabyte di RAM.
Tornato in taxi agli S.T.A.R. Labs, Barry sorprende i suoi amici con la notizia della sparizione dei suoi poteri. Wells sostiene che nel suo corpo non sia cambiato nulla a livello subatomico, quindi le sue cellule sono ancora idonee, e hanno solo bisogno di una “ricarica”: sarà necessario replicare la scossa iniziale, quella che gli conferì i poteri la prima volta, per farli tornare. Farooq si è però introdotto nei laboratori e vuole Wells, poiché lo incolpa della morte dei suoi amici. Barry cerca di farlo ragionare, inutilmente. Per prendere tempo, Wells libera Tony Woodward (Greg Finley) e gli chiede di affrontare Farooq in cambio della libertà, poiché ha scoperto che Flash nel futuro non esiste più. Mentre Girder combatte contro il suo avversario elettrico, Barry dice a Caitlin che non sa se il fulmine lo abbia “scelto” per davvero (come sostiene Oliver Queen), ma se anche lei crede a questa possibilità, allora deve attivare la corrente e colpirlo con la scossa elettrica. Caitlin accetta, ma la scossa non sembra restituirgli i poteri. Fuggendo per i corridoi degli S.T.A.R. Labs, Barry e Caitlin trovano Tony, che muore fra le braccia di Barry dopo avergli intimato di scappare. Caitlin preleva il sangue di Barry, e scopre che le sue cellule sono tornate come prima, quindi i suoi poteri sono attivi… evidentemente, il blocco è psicologico. Nel garage, Barry, Caitlin, Cisco e Wells vengono raggiunti da Farooq, che sta per uccidere Wells: in quel momento, Barry si sblocca e recupera i suoi poteri, evita le scariche del nemico ma poi viene colpito in pieno. Farooq comincia ad assorbire nuovamente la sua energia, ma stavolta l’effetto è ben diverso: il corpo di Barry ne produce troppa per le capacità del meta-umano, che va in sovraccarico e si accascia a terra, morto. Caitlin gli spiega che ora le sue cellule generano molta più energia di prima, mentre Wells, controllando il futuro, scopre che Flash esiste di nuovo.
Parallelamente, alla centrale di polizia, Tockman prende Iris come ostaggio per il suo viaggio in elicottero, ma la ragazza ha sottratto la pistola dalla fondina che Eddie porta legata alla caviglia, e riesce a neutralizzare il criminale. Eddie viene portato all’ospedale e curato per le ferite.
Alla fine, Wells capisce che l’altruismo di Barry non è affatto un freno ma, al contrario, è la chiave che gli permette di esprimere al meglio il suo potenziale. Lo scienziato preleva poi un campione di sangue dal cadavere di Farooq, perché vuole scoprire come faceva a sottrarre i poteri di Flash…

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Sotto alcuni punti di vista, Power Outage è il migliore episodio che The Flash abbia prodotto finora. Lo è sul piano della tensione, anzitutto: il nucleo del racconto sfrutta il montaggio alternato per costruire la suspense delle due minacce parallele, Farooq e Tockman, che si specchiano l’una nell’altra per l’evidente superiorità dei “cattivi” sui “buoni”. C’è da dire che, nel caso di Tockman, la situazione sembra francamente inverosimile, ma il famigerato Re degli Orologi gode dell’ottima caratterizzazione di Robert Knepper, che ne fa un criminale nevrotico e ossessivo, sarcastico e geniale, e questo è sufficiente per farsi perdonare l’assurdità della sua impresa (ovvero, un uomo solo che prende in ostaggio l’intera stazione di polizia); al contempo, però, Farooq mette alla prova Barry come nessuno prima di lui, segno che lo show alza continuamente l’asticella in fatto di sfide per il supereroe. Il villain, infatti, riporta Barry al grado zero, privandolo di quei superpoteri che lo avevano reso tanto speciale, e riportandolo a un livello di “normalità” che ormai gli sta molto stretto. La chiave per riattivare l’ipervelocità risiede proprio nel talento empatico del ragazzo, nel suo attaccamento alle persone, nella sua umanità: emblematico, in tal senso, il dialogo in cui accusa Wells di non avere a cuore la vita altrui, al punto da causare indirettamente la morte di Tony, per cui Barry prova un sincero dolore (buona l’idea di mettere un supercriminale contro l’altro, peccato che lo scontro avvenga per lo più fuori campo). L’eroe affronta quindi un percorso di caduta e rinascita che si sviluppa in un clima di concreto pericolo, anche perché gli S.T.A.R. Labs non hanno mai subìto l’attacco diretto di un supercriminale. Eppure, è inevitabile provare un senso di pietà nei confronti di questo sfortunato antagonista: Farooq è un villain sfumato di tragedia, dannoso suo malgrado, vittima di un potere che non sa gestire e di cui avrebbe tranquillamente fatto a meno. Anche Tockman è animato da un sottotesto tragico che, insieme alla sua spiccata personalità, suscita una certa simpatia.

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La tensione, però, nasce anche dai legami con la trama orizzontale. Al centro dell’episodio c’è infatti l’ambiguità di Wells, le cui mire restano tuttora nebulose: è ansioso di preservare l’esistenza di Flash, che considera la sua più grande invenzione, ma non sembra preoccupato del fatto che il giornale del futuro denunci la scomparsa del supereroe; inoltre, alla fine, estrae un campione di sangue da Farooq per scoprire come privare il Velocista dei suoi poteri, ed è sin troppo facile pensare che ci sia qualcosa di losco nelle sue azioni. Qualunque sia il suo scopo ultimo, per il momento vuole che Barry esprima al massimo le sue potenzialità, ed è pronto a tutto per proteggerlo: non dimentichiamo che ha persino ucciso Simon Stagg, fatto che non sembra aver provocato alcuna conseguenza né per lo scienziato né per il dipartimento di polizia di Central City.
In ogni caso, la suspense, il buon ritmo narrativo, la caratterizzazione degli antagonisti e la spettacolarità dei poteri di Farooq – sorta di Electro in tono minore – rendono Power Outage un episodio molto divertente e ben strutturato, anche per l’efficace commistione fra trama verticale e orizzontale.

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La citazione: «Come se si potesse ammazzare il tempo senza ferire l’eternità.»

Ho apprezzato: la caratterizzazione degli antagonisti; l’interpretazione di Robert Knepper; il motaggio alternato fra le due situazioni di pericolo; la commistione fra trama verticale e orizzontale; il percorso di caduta e rinascita di Barry.

Non ho apprezzato: la facilità con cui Tockman prende in ostaggio un’intera centrale di polizia.

Potete scoprire, commentare e votare tutti gli episodi di The Flash sul nostro Episode39 a questo LINK.

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