Gomorra – La serie, quando la tv diventa grande cinema

Gomorra – La serie, quando la tv diventa grande cinema

Di Valentina Torlaschi

Gomorra-la-serie al cinema

Con un certo romanticismo, ai cinefili più duri e puri piace pensare che al cinema tutto risulti essere estremamente più bello o infinitamente più brutto. Nell’immersione della sala, nel buio che rende impermeabili alle distrazioni, nell’isolata e silenziosa condivisione con gli altri spettatori, è come se il grande schermo riesca a ingrandire la potenza di un film e parimenti a renderne immensi i difetti. In tv, invece, gli estremi di giudizio tendono ad appiattirsi e a ridimensionarsi insieme allo schermo. Dunque, per gli integralisti della visione su grande formato, guardare un film in televisione ne smorza il valore, sia in termini positivi che negativi.

Film visti in tv, certo. Ma il discorso ben si applica al caso inverso, ossia per una serie tv vista al cinema. Ieri sera siamo infatti stati al The Space Odeon di Milano, abbiamo assistito alla proiezione su grande schermo di Gomorra – La serie e siamo usciti dall’oscurità della sala con la conferma che il trasferimento mediale abbia esaltato la potenza dell’immagine e le sfumature del racconto, insomma l’alta qualità intrinseca dell’opera televisiva di Stefano Sollima.

Un prodotto televisivo che non ha nulla da invidiare al cinema. Questo, del resto, è stato uno dei tanti complimenti fatti a Gomorra – La serie proprio per evidenziarne l’altissimo livello di scrittura, fotografia, regia, recitazione; bene, ora che la serie è effettivamente sbarcata al cinema, possiamo dire che il confronto con il “formato espanso” è stato vincente. Anche al cinema, Gomorra – La serie si conferma grande. Anzi, al cinema è stato possibile apprezzare maggiormente la luce livida e notturna, i paesaggi urbani girati per essere in 16:9, l’azione che corre sull’asfalto sulla moto rossa di Genny senza casco, il dettaglio ingigantito di mani sporche di sangue ingiusto che, riecheggiando da lontano Lady Macbeth, cercano invano di tornare pulite. E poi l’esplosione di un bar che trasforma la città in macerie di guerra, o ancora la “perdita di verginità” di un ragazzo che in quella Napoli si consuma uccidendo tra i pianerottoli delle Vele di Scampia. Già, le Vele: quel luogo che ti macchia come una sorta di peccato originale a un destino di criminalità, dove anche i giochi dei bambini non sono più innocenti, dove il nascondino tra guardie e ladri è un allenamento alla (mala)vita futura.

Tutte queste immagini, queste emozioni, questo racconto, che certo è classico nella struttura narrativa ma sempre ben contestualizzato (ottimo anche il lavoro sulle scenografie e gli ambienti dove la patina di “finto” tipica di certe fiction italiane non compare mai), sono la materia prima della serie ma sul grande schermo, lo ripetiamo, risulta tutto ancora più forte e vivo. Così, se si continua a dire che certa serialità americana (ultima True Detective) ha ormai superato il cinema, be’, la visione al cinema, comunque, ne evidenzia ancor più la grandezza.

Gomorra-la-serie-cinema

Trasmessa tra maggio e giugno di quest’anno su Sky Atlantic, Gomorra – La serie è stata un successo. Ottimi gli ascolti con una media complessiva di quasi 700 mila spettatori per ogni puntata; ottima accoglienza della critica che quasi all’unanimità ne ha riconosciuto l’alto valore al di là delle (solite e vecchie) polemiche sulla rappresentazione del male senza il bene; ottimo pure il riscontro all’estero dove la serie è stata venduta in una cinquantina di paesi tra cui USA, Regno Unito, Francia, Germania. Ricalcando ma con intelligenza (il rischio fotocopia era dietro l’angolo) la strategia di Romanzo criminale, anche Gomorra si è guadagnata l’etichetta di serie cult e una seconda stagione è già in cantiere.

Per alimentare lo statuto di “culto” è stato allora interessante l’esperimento di ieri in cui la serie è stata riproposta al cinema. Nella sala quasi piena abbiamo personalmente potuto constatare come i fan tornassero a rivedere la serie portandosi dietro anche amici e parenti, nuovi spettatori insomma. Il passaggio mediale al cinema ha indubbiamente permesso non solo di consolidare la base di pubblico ma soprattutto di allargarlo e raggiungere un ulteriore target esterno alla fruizione della tv satellitare. Per far parlare i numeri, Gomorra – La serie è stata proiettata in 165 sale, incassando quasi 30.000 euro e raccogliendo quasi 4.000 presenze (3.925, per l’esattezza secondo i dati Cinetel) con una media di 182 euro a sala, che è più o meno la stessa di Sex Tape che ieri ha registrato 191 euro. Però è difficile fare dei confronti, in quanto quello di Gomorra è stato un esperimento unico nel suo genere che intelligentemente ha provato a sfruttare un’altra strada distributiva, quella della sala (o theatrical, per dirla con un gergo da addetti ai lavori), che si è andata ad integrare con il successivo sfruttamento in Home Video, digital download e poi della tv in chiaro su La 7.

Ieri è stato il primo appuntamento con Gomorra – La serie al cinema e sono stati mostrati i primi 3 episodi. Si proseguirà per altri tre lunedì (il 29 settembre, poi il 6 e il 13 ottobre) con le successive puntate. Un’ottima occasione per ri-vedere su grande schermo uno dei migliori esempi di televisione nostrana.

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