Due autori davvero prolifici nel campo della letteratura fantasy, George R.R. Martin e Robin Hobb, sono stati gli ospiti di un evento che si è tenuto alla Freemansons’Hall di Londra questa settimana. I due scrittori hanno parlato dei loro inizi, della loro infanzia, della loro prima esperienza professionale, dei loro differenti approcci alla scrittura, sull’editing, sul superamento del blocco dello scrittore, dei consigli che vorrebbero dare a se stessi da giovani e molto altro.
Parlando di Le cronache del ghiaccio e del fuoco Martin ha detto:
“Ho pensato che avrebbe potuto essere una trilogia. È stato inizialmente proposto come A Game of Thrones, A Dance of Dragons, e The Winds of Winter. C’è stato un periodo in cui ho pensato che non sarei mai arrivato a A Dance with Dragons, perché il secondo libro è diventato il terzo libro, e poi è diventato il quarto libro, e poi è diventato il quinto libro. La storia è cresciuta nella narrazione. Fin qui va tutto bene discutere alcune di queste cose in generale, ma quando ti siedi a scrivere, altri storie ti vengono in mente, arrivano personaggi secondari, pensi a una sottotrama interessante. Improvvisamente lo stufato è molto più ricco, ma ci vogliono anche più ciotole da riempire”.
Fortunatamente Martin ha ricevuto due preziosi consigli dallo scrittore di fantascienza Robert A. Heinlein:
“La sua prima regola è che si deve scrivere, e io lo stavo già facendo, ma la sua seconda regola è ‘Devi finire quello che scrivi’ e questo ha avuto un grande impatto su di me”.
La tortura è un elemento molto ricorrente in Le cronache del ghiaccio e del fuoco che risale alla sua infanzia.
“Avevo questi alieni giocattoli a buon mercato e inventavo storie su di loro. Erano dei pirati spaziali. Non avevano dei nomi così mi sono inventato i nomi. Queste erano le prime storie che ho scritto. Fin da ragazzino stavo pensando alla tortura”.
Ma le dichiarazioni più interessanti della serata sono emerse parlando di come i due scrittori torturano i loro lettori e sull’uccisione dei loro personaggi.
“Nel modo in cui i miei libri sono strutturati, tutti stavano insieme, poi tutti si sono separati e la storia è sfociata così, e ora è arrivata al punto in cui la storia sta cominciando a rientrare nella foce, e a volte adesso i punti di vista dei personaggi s’incontrano l’uno con l’altro, e l’essere nello stesso punto, allo stesso tempo, mi dà molta più flessibilità per uccidere la gente”.
Più flessibilità per uccidere la gente.
Preparatevi perché diversi personaggi moriranno.
Fonte buzzfeed