ScreenWeek ha il piacere di annunciarvi una nuova preziosa collaborazione. Si tratta di Don Alemanno, geniale fumettista italiano autore di Jenus di Nazareth, strisce (o meglio pillole) e volumi a fumetti diventati in breve tempo molto celebri tra gli appassionati e non solo.
Irriverente, sfacciato, menefreghista e opportunista. Ecco chi è Jenus:
“Un giorno Dio, nel tentativo di riparare ai mali dell’uomo e ricondurlo sulla retta via, inviò sulla Terra per la seconda volta il suo unico figlio… Jesus. Ma per una piccola svista, il Signore gli diede corpo di uomo troppo velocemente, facendolo sfracellare al suolo nella discesa. Nasce così Jenus… colui che, persa la memoria, vaga sulla Terra con tutte le risposte. Solo che non se le ricorda…”
Nell’attesa di mostrarvi la sua prima vignetta realizzata per ScreenWeek, ecco cinque semplici domande per capire chi è Don Alemanno.
Come è nata l’idea della vignetta con Jenus e Rat-Man ai piedi dell’Etna per Etna Comics?
È nata da due episodi che mi hanno segnato nell’anima ma anche molto nel corpo. Innanzitutto Ratman è una delle poche produzioni (nostrane ma anche in generale) che leggo sempre con enorme piacere da anni. E detto da uno che legge pochissimi fumetti, credetemi che è degno di nota. Una nota proprio sul registro. Seconda cosa, Leo Ortolani ha disegnato la locandina per l’Etna Comics, essendo ospite dell’evento esattamente come me. Anzi, sono io ad essere ospite come lui… mea culpa. E in questa locandina mi ha onorato dell’inserimento di un Jenus che vola con la motonuvola. Quindi è stato un tributo anche per restituirgli il favore.
Quando ti propongono di fare l’ospita a una fiera, sono i luoghi o la possibilità di incontrare altri autori (come Ortolani) che ti spingono ad accettare?
No, accetto perché mi faccio un viaggio gratis, mangio gratis ed è pieno di gnocca. Della presenza degli altri autori me ne frego, anzi molti mi stanno sulle palle. Stavolta però devo dire che la presenza di Ortolani è un notevole incentivo, essendo per me un Maestro.
Hai coltivato la passione per il disegno fin da giovane, con caricature dei professori o ricreando i cartoni del momento come i Cavalieri dello zodiaco, Dragon Ball. Quando hai cominciato a sviluppare il tuo stile?
Mai. Tutt’ora, non esiste un mio stile. Io copio un sacco di roba da un sacco di gente, così da depistare il lettore che nella confusione di stili non capisce dove si voglia andare a parare e allora pensa: “Oh ma…questo tipo c’ha uno stile!“. E invece non è vero, è un mosaico. Sono una persona molto ruffiana e priva di morale.
Visto che di fumetti non ne leggi tanti a parte Ortolani e Zerocalcare, segui ancora l’animazione? Se si cosa?
Io fossi in te questa domanda non me la farei, perché la risposta sarebbe no.
Quale è la domanda che hai sempre voluto sentirti fare?
Una cosa che avrei sempre voluto mi chiedessero è: “Sono molto intimorita nell’affrontarti da sola, ti scazza se facciamo a tre con mia sorella gemella?”
Tornate a trovarci per scoprire le vignette di Don Alemanno in esclusiva per ScreenWeek!