Community giunge alla penultima puntata della sua quinta stagione, che introduce il season finale: Basic Story è infatti la prima metà di una trama suddivisa in due parti, fondamentale per la salvezza di Greendale…
Attenzione: il seguente articolo contiene SPOILER.
Il Comitato per la Salvaguardia di Greendale è soddisfatto del suo lavoro: l’università, incredibilmente, funziona, e sembra che nulla possa turbare questa insolita tranquillità. A soffrirne è anzitutto Abed, che si sente orfano di una storia, e attraversa un momento di crisi durante il quale gli appare un doppio di se stesso (ma con barba bianca) che gli dice di «continuare a combattere la storia finché non crolla», perché solo in questo modo potrà accettarne l’inesistenza. Nel frattempo, a Greendale giunge Ronald Mohammad, un ispettore assicurativo che dovrà verificarne le condizioni e stabilirne l’eventuale valore economico. Poiché l’istituzione è in buono stato, Ronald sentenzia che in effetti Greendale possiede un valore monetario, così Richie e Carl, i dirigenti incaricati della gestione dell’università, decidono di venderla a Subway, catena di paninerie molto nota negli Stati Uniti. Greendale viene quindi trasformata in un “college per panini”, mentre Jeff e Britta, consapevoli della fine, decidono di sposarsi, per fare ciò che fa la gente normale. Ma Annie, Abed e il preside Pelton li interrompono, poiché sostengono di aver trovato un modo per salvare Greendale: sotto all’università, infatti, ci sarebbe un tesoro sepolto…
La sceneggiatrice Carol Kolb, che si è fatta le ossa presso il network The Onion, esordisce su Community con un episodio un po’ frammentario, anche a causa della sua natura ovviamente irrisolta, ma inanellando alcune buone intuizioni che rendono la puntata godibile e divertente. L’avvio è profondamente metanarrativo: a Greendale tutto procede bene, quindi non c’è una storia da raccontare. Nessuna follia da coltivare, nessuna bizzarria da seguire. Inevitabile che Abed, di fronte a questa situazione, entri in crisi: per lui ogni momento corrisponde a una storia, poiché la vita intera è riconducibile a schemi cinematografici e televisivi… ma non stavolta. Stavolta c’è solo la banale, noiosa realtà, priva di avventure surreali o riferimenti all’immaginario collettivo. Significativi, e molto spiritosi, sono gli istanti di silenzio, in cui l’azione e il dialogo si bloccano per dimostrare la tranquillità del contesto: Abed non li sopporta, esattamente come gli spettatori, i quali attendono con ansia che accada qualcosa.
Qualcosa, in effetti, accade. La visita dell’ispettore assicurativo è assurda e spassosa, ma non è lui l’antagonista di turno: questo ruolo tocca invece a Richie e Carl, che approfittano del giudizio dell’ispettore per vendere Greendale a Subway, privando tutti gli studenti e gli insegnanti della loro “casa”. Ne deriva l’affannosa ricerca di “normalità” che accomuna Jeff e Britta, che decidono di sposarsi perché il matrimonio «è ciò che ci separa dall’essere inutili». Stanchi di assistere a follie e stranezze di ogni sorta, tentano d’imboccare il sentiero di una vita prevedibile e convenzionale, ma vengono ostacolati da Annie, Abed e Pelton, che invece incarnano tuttora un concetrato di evasione infantile, e non sono certo disposti ad abbandonare Greendale. Il primo preside, Russell Borchert (lo si vede in foto con il volto di Chris Elliott, attore comico noto soprattuto per Ricomincio da capo e Tutti pazzi per Mary), ha lasciato in eredità una “pergamena” che fa riferimento a un fantomatico tesoro sepolto, e questo darà il via al finale di stagione (che speriamo non sia anche il finale della serie). D’altra parte, Community ci ha abituato a dei finali memorabili, e speriamo che questo non sia da meno.
Da segnalare la scena bonus al termine dell’episodio, in cui Duncan scopre che Hickey potrebbe essere… suo zio!
La citazione: «Beh, non ci sono più fughe di gas, tutte le uscite di sicurezza portano davvero all’esterno, e mi hanno detto che è da una settimana che non vengono scoperte delle nuove specie.»
Ho apprezzato: la consapevole assenza di una storia; Jeff e Britta che decidono di sposarsi; l’ispettore che verifica la solidità del distributore automatico; la scena finale con Hickey e Duncan.
Non ho apprezzato: la frammentarietà dell’episodio.
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