SW dal Giappone.
Per gli studiosi di storia del cinema ma anche per gli appassionati di cinema giapponese è un po’ la notizia del giorno. Un film per la televisione sceneggiato da Ozu Yasujirō e che si credeva perduto è spuntato dagli archivi della rete nazionale NHK per cui era stato originariamente concepito. Diretto da Hatanaka Yōsei, questo dramma familiare tocca temi che il grande regista ha saputo elevare ad arte nei suoi capolavori, valga per tutti Viaggio a Tokyo solo per citare il più famoso e amato, votato come miglior film della storia dai registi nella decennale classifica stilata dal British Film Institute nel 2012
Il titolo di questo film ritrovato è seishun hōkago, le vicende narrate si svolgono tra Tokyo e Kyoto raccontando il rapporto fra una figlia che sembra non voler sposarsi e la sua famiglia, un tema che è anche uno dei cardini attorno a cui si evolve un altro capolavoro oziano come Tarda Primavera.
Se l’ultimo film diretto dal regista giapponese è stato Il gusto del sakè nel 1962, questo seishun hōkago è però in assoluto l’ultimo lavoro a cui ha contribuito, dalla storia e dalle poche immagini che il telegiornale giapponese ha passato (qui il video) sembra essere un lavoro proprio nello stile e con i tempi cari a Ozu. Per scoprire di più basterà (per chi abita in Giappone) aspettare il 14 ottobre, data in cui un canale satellitare della NHK trasmetterà il film, ben cinquant’anni dopo il suo concepimento e la sua prima messa in onda, la seconda ed ultima fu l’anno dopo.
Certo non è un’opera diretta dal regista di Viaggio a Tokyo ed inoltre è co-sceneggiato, assieme a Ton Satomi, lo scrittore dal cui romanzo lo stesso Ozu trasse Tardo Autunno, ma ci dice molto di come Il regista fosse molto aperto all’innovazione e disposto a provare nuove strade, per certi versi un modernista molto attratto dalla novità, anche se spesso lo si considera superficialmente un autore legato alla tradizione a causa delle immagini limpide e geometriche che ci ha lasciato. Nel 1963 la televisione non era ancora il centro del focolare domestico e “l’assassina” del cinema giapponese che sarebbe diventata da lì a qualche anno portando al fallimento o al collasso più di una casa di produzione cinematografica. Quindi per gli autori abituati a lavorare per il grande schermo la televisione era ancora un territorio spurio ed inesplorato, Ozu pssato dal cinema muto a quello sonoro ed attraversato il periodo bellico, con questo film ritrovato sembrava voler espandere la sua poetica anche sul piccolo schermo.
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