Come era stato ipotizzato, anche nel terzo episodio di Agents of S.H.I.E.L.D. è stato inserito, alla fine dei titoli di coda, un end tag, ovvero una scena aggiuntiva di un minuto, un minuto e mezzo in cui è stata mostrata una scena che ha dato alcuni interessanti suggerimenti su quello che possiamo aspettarci in futuro.
Prima dell’anteprima di The Asset, tenutasi la notte scorsa, lo sceneggiatore dello show Jeffrey Bell ha parlato degli end tag con Comic Book Resources ed ha spiegato cosa potremmo attenderci dalle scene dopo i titoli di coda, presenti nei prossimi episodi.
“Parte della nostra narrazione in questo show, sarà presente in un tag, ogni settimana. Abbiamo bisogno che le persone ne siano a conoscenza. Lo show finisce, l’aquila dello S.H.I.E.L.D. compare, ci sono nove ore di spot perché questa è la TV, e poi prima di passare al prossimo show, avremo quasi sempre un altro minuto, minuto e mezzo di qualcosa, e sarà qualcosa di diverso di settimana in settimana.
Una delle cose che vogliamo che la gente sappia è che ‘deve rimanere per il tag’. Avendo avuto uno speciale come quello che abbiamo avuto prima (ovvero la presenza di Nick Fury nell’end tag del secondo episodio, ndr.), ti dice anche ‘Devi prestare attenzione a questo’. So che quando Iron Man l’ha fatto dopo i titoli di coda, un sacco di gente se ne era andata e non sapevano che sarebbe dovuta restare. Ora guardi un film Marvel, e tutti rimangono fino alla fine. Faremo la stessa cosa, e vogliamo che la gente lo sappia. A volte sarà divertente, a volte sarà una cosa mitologia, a volte sarà una cosa indipendente, o un piccolo extra che rivelerà qualcosa che sarà nella prossima puntata”.
Quindi contrariamente a quanto avevamo sperato, non ci sarà una guest star ogni settimana, ma l’idea di variare il contenuto dell’end tag, è decisamente un’idea carina. In questo modo rimarrà sempre una cosa fresca e non sarà ripetitiva. Ma questo vuol dire rimanere davanti allo schermo e sorbirsi la valanga di pubblicità mostrata dalla ABC, per vedere, un minuto di girato. Ci chiediamo, quando lo show debutterà in Italia, se verrà mantenuta la stessa formula oppure no.
Inaspettatamente è stato scoperto che il gruppo di cui fa parte Skye, Rising Tide, non è un’invenzione degli sceneggiatori, ma esiste veramente. La Rising Tide North America, un associazione internazionale di volontari che promuove delle soluzioni contro la crisi climatica, ha postato un comunicato nel suo sito in cui chiede alla Disney di smettere di usare il loro nome e logo, come gruppo cyber terrorista nel loro show.
“In questo spin-off della popolare serie di film degli Avengers, Rising Tide è un gruppo nell’ombra che si occupa di cyber-terrorismo simile a Anonymus. Il loro ruolo nello show è quello di esporre i super-esseri umani, come Hulk e Thor, e le agenzie governative segrete come lo SHIELD. Secondo le nostre stime, l’esposizione di segreti governativi e delle bugie è un degno passatempo ed è simile a quello che gruppi come WikiLeaks e Anonymus hanno fatto nel mondo reale. Purtroppo, la serie gioca con i timori della nostra cultura mainstream, intorno agli anarchici e ai radicali, e ritrae il gruppo come una minaccia per la sicurezza nazionale. Alcune recensioni definiscono il gruppo come dei ‘cyber-terroristi’. Questo fa parte della direzione in cui Hollywood sta usando la cultura pop per trasformare gli agenti governativi in eroi e in cercatori della verità, della giustizia e i sani ecologisti in malfattori”.
Sarà interessante vedere come si svilupperà questa storia tra lo studio e l’associazione. Considerando che lo show sarà presente questa settimana al New York Comic Con, per l’esattezza sabato pomeriggio al Main Theater, in un pannello condotto da Jeph Loeb, della durata di un ora e quindici minuti, speriamo che qualche membro della stampa chieda chiarimenti rispetto a questa interessante questione.
Fonti Rising Tide, Comic Book Resources