Anni Felici – Daniele Luchetti presenta il suo nuovo film autobiografico

Anni Felici – Daniele Luchetti presenta il suo nuovo film autobiografico

Di Leotruman

anni felici roma

Il titolo originario era Storia Mitologica della Mia Famiglia ed è forse il film più intimo di Daniele Luchetti dopo i bellissimi Mio Fratello è Figlio Unico e La Nostra Vita. Parliamo di Anni Felici, la pellicola con protagonisti Kim Rossi Stuart e Micaela Ramazzotti che è stata presentata al recente Festival di Toronto.

Il regista e il cast sono sbarcati a Roma per presentare il film, basato sulla vera storia di Luchetti e della sua famiglia, tra momenti autobiografici e fiction. “Ho dovuto inventare molte bugie per riuscire ad avvicinarmi a quella che umilmente definisco la verità” ha dichiarato l’autore. Ambientato nella Roma del 1974, racconta la storia di Guido, un artista che vorrebbe essere d’avanguardia, ma si sente intrappolato in una famiglia troppo borghese e invadente. Serena, sua moglie, non ama l’arte, ma ama molto l’artista e infatti lo “invade” insieme ai loro figli, Dario e Paolo, testimoni involontari della loro irresistibile attrazione erotica, dei loro disastri, dei tradimenti, delle loro eterne trattative amorose.

In conferenza Luchetti ha esordito parlando di quanto sia dispiaciuto per l’avvicinarsi della morte del cinema in pellicola. In Anni Felici la pellicola, e i filmini in Super 8 del piccolo Dario (che rappresenta Luchetti), ha un’importanza fondamentale. “La pellicola sta morendo e questo potrebbe essere l’ultimo film che ho girato in questo formato” ha spiegato “La pasta della pellicola è l’immaginario del cinema, mentre il digitale è ancora immaturo e obbliga a ripensare completamente il modo di girare film. Non riesco ancora a capacitarmi di quello che stanno facendo.

Anni Felici - Il cast presenta il film a Roma - Foto 2

Ottima la performance di Micaela Ramazzotti, che interpreta la madre Serena. L’attrice descrive il personaggio come

una donna complessa, di grandi contraddizioni. Una matta e responsabile allo stesso tempo, mamma e ‘zoccola’, frivola e bigotta: una donna tormentata, con un fascino profondo per una ferita profonda dell’anima. Vive l’amore in modo infantile, come un continuo ricatto. Per lei è tutto un gioco, e davanti a tutto questo gli spettatori sono bambini. Non è stato semplice interpretarla.”

Ha raccontato poi di aver conosciuto la madre di Daniele Luchetti, sulla quale è ispirato il personaggio. Una donna riservata, che le ha mostrato alcune foto che sono state a lei molto utili in particolare per esaminare il suo sguardo, determinato ed intenso, e prendere la giusta ispirazione. Una donna che ha tanti lati, “È stato come interpretare dieci donne insieme” ha spiegato la Ramazzotti.

Per Kim Rossi Stuart non è stato facile incontrare negli ultimi anni proposte particolarmente interessanti, e non appena ha saputo di Anni Felici ha accettato senza pensarci due volte. Ha accettato la sfida di interpretare un personaggio che sulla carta correva il rischio di essere monolitico nel suo essere, non aveva un movimento particolare.

“Mi sono sentito di fare anche proposte estreme di caratterizzazione, attraverso la quale creare dei chiaroscuri e potenzialmente anche empatia nei confronti di un personaggio che correva il rischio di essere un po’ respingente. Mi interessava anche la ‘leggerezza” dei film di Daniele, e ho cercato di attaccarmi a questa cosa per portarla all’estremo, cercando una comicità che poi ha rimodellato. Abbiamo girato talmente tanto materiale che c’era la possibilità di creare film molto diversi, dalla commedia spinta al dramma puro. “

Anni Felici Micaela Ramazzotti Martina Gedeck foto dal film 2

Ma quanto e cosa c’è di vero nel film rispetto alla vita di Luchetti?

“Se sapessi rispondere a questa domanda non ci avrei fatto un film. Il rapporto con mio padre che c’era quando ho fatto i miei primi 3-4 film erano molto stimolante. Ai tempi del primo ne avevo 28 e lui 48, era un’artista e mi ricordo il senso di collaborazione e complicità. Questo stimolo verso la libertà artistica, d’espressione, è qualcosa che in casa mia non è mai mancato, era quotidiano ed è ben rappresentato nel film dalla scenetta delle cartoline con i bambini. Mia madre non è spaventata dal fatto che io abbia parlato della nostra storia. Ha detto che non la riguarda, perché sono un artista, un narratore: ha visto il film e sa quello che c’è di vero e non la ferisce perché è vero, e cosa c’è di inventato e continua a non ferirla, perché appunto non è vero. Forse si preoccupa più dei vicini di casa, che non sanno…”

ha detto scherzando il regista, che poi ha aggiunto

“Questo film è un atto d’amore nei confronti dei miei genitori, e di come siano stati in grado di perseguire le loro passioni fino in fondo. Nonostante nel film c’è una parte che non c’è stata nella loro vita, che è quanto non siano stati in grado di vivere le loro immaginazione. Tra verità e finzione, si posiziona appunto Anni Felici.”

Nel cast c’è anche Martina Gedeck, indimenticabile interprete de Le Vite degli Altri. Nel film veste i panni di Helke, gallerista che prova ad aiutare Guido nella sua carriera e che finirà per coinvolgere serena in un rapporto intimo molto particolare. Luchetti ha spiegato di aver modellato il personaggio sulla base di alcuni ricordi di infanzia, e di un’omonima babysitter tedesca che abitava nella casa dei vicini a Fregene, formosa e che causava liti in casa sua quando suo nonno la guardava. “Per me il nome Helke ha sempre avuto il significato di qualcosa di peccaminoso” ha aggiunto Luchetti, che volato a Berlino per provinare diverse attrici per il ruolo è rimasto subito colpito e convinto dalla Gedeck, una donna calda e accogliente, che fosse in grado di ascoltare Serena per la prima volta.

“Sono sempre stata incuriosita di lavorare con Luchetti, che stimo moltissimo. Tutti i suoi film sono vivaci, con un tipo di vivacità diversa rispetto al panorama italiano. Quando ho letto il copione ho capito subito che parlava di amore, un amore senza costrizioni, senza che qualcuno venga racchiuso in obblighi. Ho cominciato a riflettere sul perché si cerca sempre di rinchiudere l’altro in uno spazio, di soffocarlo, ed era interessante esplorare la nostalgia di un’altra visione della vita. Helke per me simbolizza tutto questo grande cambiamento della vita e la libertà, ed era proprio il bello di Anni Felici. Il lavoro è stato molto libero ed intenso, sapevo che Daniele non si vuole annoiare e ho fatto di tutto in modo che non si annoiasse.”

Anni Felici - Il cast presenta il film a Roma - Foto 1

Splendida la rappresentazione degli anni ’70, un’epoca di luci e ombre, di grande libertà e di grande violenza (anche se è ambientato prima degli anni di piombo). Secondo la Ramazzotti una grossa differenza era il modo di crescere ed educare i propri figli, e per questo erano “meno capricciosi, meno imperatori in casa” spiega. I bambini assistevano a tutto senza filtri, e nella pellicola li vediamo prendere parte a performance artistiche con corpi nudi, ad andare in vacanza insieme ad un gruppo di femministe, fino ad a assistere alle litigate e ai tradimenti dei propri genitori.

Al regista è stato poi chiesto perché ha preferito prendere parte al Festival di Toronto e non a quello di Venezia. Ecco la sua risposta:

A Toronto le proiezioni sono più rilassate. Questo è il mio film più sentito e delicato, e non era adatto alla competizione di Venezia, alla solennità delle sue proiezioni. Uscivo dall’albergo in jeans, salutavo il pubblico, l’atmosfera era tranquilla e adatta ad Anni Felici.”

Prodotto da Cattleya con Rai Cinema, Anni Felici sarà distribuito da 01 Distribution nelle sale dal 3 ottobre. Potete rimanere aggiornati sul film cliccando Mi piace sulla pagina Facebook ufficiale.

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