La recensione NON contiene spoiler sulla trama.
Sequel e prequel: opportunità economiche per sfruttare un franchise affermato o possibilità di approfondire un mondo che ha emozionato milioni di spettatori in tutto il mondo? La Pixar ci ha provato già in alcune occasioni. Cars 2 non sarà tra i più riusciti film dello studio di Emeryville, ma Toy Story 3 è un capolavoro assoluto dell’animazione sotto ogni aspetto.
Quest’anno tocca a Monsters University, prequel di Monsters & Co che ci riporta nel mondo dei mostri conosciuto grazie a Pete Docter, Lee Unkrich e David Silverman nel gioiello animato del 2001. Il film non poteva avere un sequel visto il suo finale sorprendente e rivoluzionario, ed ecco arrivare l’idea di mostrarci cosa è avvenuto prima che Mike e Sulley diventassero i più celebri spaventatori di sempre.
Come si diventa spaventatori? Per farlo bisogna ovviamente studiare, e la miglior Facoltà di Spavento del mondo dei mostri si trova alla Monsters University. Il campus ricalca perfettamente i più noti atenei americani, come Harvard e Yale. Imponenti strutture, caratterizzate a tema “mostri”, dormitori e soprattutto le confraternite, simboleggiate dalle classiche tre lettere greche.
Per Mike diventare spaventatore è il sogno di una vita, mentre per Sulley si tratta semplicemente di seguire le orme della sua famiglia, tra le più facoltose di Mostropoli. Ma qual è la qualità più utile allo scopo? Il talento naturale o l’impegno e la costanza negli studi? I due non diventano subito amici, anzi si scontrano in modo proporzionale alla loro diversità fisica, al loro approccio alla vita e alla diversità degli obiettivi. Un incidente particolarmente serio metterà a rischio tutto quanto, e saranno costretti a collaborare per ritornare in carreggiata, riacquisire credibilità e continuare a frequentare la facoltà di spavento. Sarà solo l’inizio di una bellissima amicizia, un’alchimia profonda di quelle che se ne vedono davvero poche in giro.
Monsters University è impostato come una classica college comedy americana, che richiama ai più noti film capitanati dal sempreverde Animal House. Il film è terribilmente divertente, e la prima ora ha tempi comici e battute fenomenali, stratificate su vari livelli che colpiscono dal bambino fino all’adulto. Mike e Sulley sono incredibili, così come gli amici della sgangherata confraternita alla quale si uniscono, uno più folle e spassoso dell’altro.
Quello che però sorprende è l’evoluzione che ha la pellicola nella terza parte, del quale non aggiungo dettagli per evitare spoiler. La commedia, che in sostanza è un gustoso approfondimento del mondo di Monsters & Co e ci aiuta a comprendere meglio le dinamiche del mondo dei mostri, si trasforma in pura magia ed emozione. La Pixar ancora una volta riesce ad evitare banalità e clichés per regalarci quello che è uno dei più coinvolgenti finali mai realizzati dallo studio. C’è in particolare una grossa sorpresa, davvero imprevedibile prima della visione, che in sostanza ci ricorda che la vita non prende quasi mai la strada che abbiamo tracciato. Il destino può anche essere crudele, ma la consapevolezza che ne consegue può aiutare chiunque a scoprire un cammino nascosto che è ancora più bello e gratificante rispetto alle nostre attese.
Dal punto di vista tecnico, lo studio ancora una volta alza l’asticella. Oltre alla grafica, al 3D e alla qualità dell’animazione, senza precedenti tanto per cambiare, la più grossa rivoluzione l’hanno realizzata dal punto di vista dell’illuminazione. Monsters University ha una fotografia incredibile, realistica e naturale, utilizzata nei modi più diversi. Non a caso viene sfruttata in situazioni meteorologiche non comuni nei film d’animazione, come la giornata uggiosa e triste, o nella mattina con la nebbiolina tipica del New England americano e delle università della Ivy League.
Voto: 8
Monsters University farà il suo ingresso nelle nostre sale domani, 21 agosto 2013. Vi ricordiamo inoltre che qui trovate la pagina facebook italiana del film. Per maggiori informazioni potete consultare le nostre News dal Blog.