Pacific Rim – La doppia recensione: Emisfero Sinistro

Pacific Rim – La doppia recensione: Emisfero Sinistro

Di Leotruman

Pacific-Rim-Robot-Pilots

Pacific Rim è un film “grosso”, un progetto esageratamente imponente. È difficile racchiudere in un unico commento tutto quello che si vorrebbe dire sul nuovo kolossal di Guillermo del Toro, in uscita giovedì nei nostri cinema.

ScreenWEEK ha quindi deciso di trasformare la recensione del film in un vero e proprio Jaeger, e come i megarobot della pellicola servono due piloti per occuparsi dei due diversi emisferi cerebrali: quello sinistro, deputato al pensiero logico e razionale che focalizzerà sulle qualità tecniche, e quello destro, emotivo e olistico per una visione d’insieme. Ecco la nostra doppia recensione (ovviamente SENZA SPOILER).

EMISFERO SINISTRO: qualità tecniche, razionalità, il 3D

PACIFIC RIM

Alla faccia del contentino. Guillermo DelToro ha rischiato seriamente di diventare il regista più sfortunato al mondo, dopo due importanti progetti sfumati a dir poco importanti per la sua carriera: dovette lasciare la direzione de Lo Hobbit a causa degli infiniti ritardi durante la pre-produzione (dopo averci lavorato per anni), per poi subire la travagliata sospensione de Alla Montagne della Follia (che continuo a pensare possa essere la sua potenziale Cappella Sistina).

Come risarcimento gli è stato concesso quindi di dirigere un “piccolo” progetto da 150 milioni di dollari, appunto Pacific RimPensare al film come un semplice ripiego è però la cosa più sbagliata al mondo, visto che questa è forse la pellicola più intima del regista messicano mascherata da kolossal hollywoodiano.

DelToro ci ha messo dentro tutto ciò che ha sempre amato e un’infinità di citazioni e riferimenti (dei quali parleremo domani). Un progetto che rispondeva in tutto e per tutto ai suoi desideri, e che ha permesso di dare vita a quello che forse è film più desiderato di sempre dal pubblico nerd e da chi ha giocato nella sua infanzia con robot e mostri.

Kaiju contro Jeager, mostri giganteschi contro cacciatori, megacreature aliene contro megarobot. Il kolossal più kolossal di sempre, che avrebbe potuto prendere forma come un semplice blockbuster estivo senza la cura e la direzione di DelToro, che è stata come sempre incisiva in ogni aspetto.

Pacific Rim Idris Elba Charlie Hunnam foto dal film 2

In fase di sceneggiatura il regista ha avuto la capacità di riuscire a riportare tutto alla sfera dei sentimenti, appunto ad una dimensione intima completando il soggetto di Travis Beacham (il ponte neurale tra i due piloti è l’aspetto più efficace). Dal punto di vista della creazione del mondo di Pacific Rim, DelToro ha attinto la sua estrema competenza della mitologia Kaiju giapponese e dei mecha per creare un universo completo, coerente e realistico. Dal lato tecnico il film è infine uno spettacolo mozzafiato, l’esperienza definitiva sul grande schermo per immagini e suoni.

Molti gli imponenti set costruiti, ma il film ha un’enorme componente di CG visto che alcune scene di combattimenti (come le battaglie nel mare) sono completamente e inevitabilmente ricreate al computer. Grazie ad un’essenziale fase di studio ed elaborazione durante lo sviluppo, Kaiju e Jeager hanno preso realmente vita: sono uno diverso dall’altro, ognuno con una forte caratterizzazione e non solo perché vengono dall’uomo stesso divisi in categorie (dalla 1 alla 5, in base alla grandezza per i mostri, e all’evoluzione tecnica per i robot).

Sono però proprio i Jaeger i veri protagonisti del film, solidi come il metallo ma costruiti a colpi di martello e con il sudore della fronte di migliaia di uomini (è per questo sembrano così realistici, con i loro pregi tecnici e le loro limitazioni). Cherno Alpha è il titano russo, lento ma resistente e affidabile. Striker Eureka è bello e un po’ arrogante come gli australiani, ma è tutto motivato dai suoi successi sul campo di battaglia. I cinesi non potevano che distinguersi in abilità e destrezza, ed il loro Crimson Typhoon è l’unico robot con tre braccia e pilotato da tre uomini. Ed infine c’è il nostro Gipsy Danger, lo sfortunato ed obsoleto robot che dalla gloria ha rischiato di finire smantellato dopo uno scontro finito male (proprio come la carriera del personaggio interpretato da Charlie Hunnam).

Pacific Rim foto dal film 24

I Kaiju invece sono vere e proprie armi di distruzione di massa viventi, inarrestabili e con ognuno almeno una caratteristica che rimane impressa in mente: uno ha la testa ha forma di ascia (e si chiama non a caso Axehead), poi c’è quello con la forma di coltello (Knifehead), la schiena formata da una robusta corazza come di pelle (Leatherback) e così via. Si evolvono nel tempo, sono sempre più grossi ed intelligenti, e non sono dei semplici mostri senza cervello. C’è inoltre un bellissimo colpo di scena che riguarda uno di loro e che avviene verso la fine del film, davvero inaspettato, ma preferisco non rovinarvi la sorpresa.

Grazie alla ILM tutto ciò ha preso vita, e lo spettacolo è ben più realistico di quanto un trailer o una clip abbiamo potuto rendere in questi mesi. Pioggia, fumo e la neve hanno aiutato DelToro ad evitare il senso di eccessivo artefizio, e alcune sequenze sono tra le migliori completamente in CG mai viste. Se a questo uniamo i set minuziosamente ricostruiti, come la testa dei robot dove i due piloti collegano tra loro le proprie menti per comandarli (detti Conn-pod), rasentiamo la perfezione tecnica e visiva. Il consiglio è infatti di gustarselo sullo schermo più grande che avete nelle vostre vicinanze, possibilmente con un buon impianto sonoro visto il montaggio da nomination agli Oscar assicurata.

Gli effetti visivi non hanno deluso, ma c’è anche un altro aspetto potenzialmente critico che ha sorpreso ed emozionato: il 3D. Il regista era inizialmente contro la stereoscopia tridimensionale, ma solamente per un motivo. Il 3D normalmente ha un effetto ridimensionante e talvolta rimpicciolisce, e non era il caso di ridurre la scala di un film che aveva fatto proprio della “grandezza” il suo punto di forza. Prima di convincersi DelToro ha fatto fare una prova di riconversione con le dieci scene più difficili del film e ha chiesto molti più soldi e tempo di qualsiasi altro precedente nella storia dei recenti blockbuster in 3D non nativo. Come ci aveva raccontato al Festival di Roma, ben 42 settimane di riconversione (dalle tre alle quattro volte la media), e un livello di attenzione imponente per mantenere intatta la scala del film.

Pacific Rim foto dal film 16

Non solo è riuscito in questo intento e Pacific Rim è forse la miglior riconversione mai vista, ma in questo caso e come poche altre volte successo la terza dimensione, aiuta moltissimo durante la visione del film. Non solo per quanto riguarda i grafici tridimensionali, ma anche durante le scene di battaglia tra enormi divari di profondità e interazione con gli elementi naturali (in particolare l’acqua, neve e anche la fuliggine). I Jaeger sono imponenti visti dal basso, così come le sedi della Pan Pacific Defense e i Kaiju mentre lottano e distruggono porti e città. Funzionale, divertente ed appagante, era da Iron Man 3 che non valeva la pena spendere il sovrapprezzo 3D, e dopo gli ultimi kolossal malriconvertiti o semplicemente creati per la visione in 2D, non perdetevi Pacific Rim in questo formato (non l’abbiamo visto in IMAX, ma rimane il formato d’elezione).

Concludendo, Guillermo delToro è riuscito nella titanica impresa di rendere realistici combattimenti tra robot e mostri per poi inserirli in modo funzionale in una pellicola emozionante e visivamente mozzafiato. Il nuovo set point del mondo del cinema per quanto riguarda CG e 3D non nativo, il nuovo set point dei monster movie e dei robot-movie. Che farà Godzilla il prossimo anno? Ce ne basterà davvero solo un mostro d’ora in poi?

A domani per la seconda recensione, quella dell’Emisfero Destro.

Pacific Rim farà il suo ingresso nelle sale italiane l’11 luglio 2013. Nel cast ci sono Charlie HunnamCharlie DayMax MartiniRon PerlmanRinko Kikuchi e Idris Elba. Per maggiori informazioni potete consultare le nostre News dal Blog. Vi ricordiamo inoltre che qui trovate la pagina facebook italiana del film.

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