Può una fiaba di antica tradizione popolare trasformarsi in uno sparatutto venato di splatter e travestito da fantasy? Nel caos di generi in cui annaspano i teen movie di oggi, tutti impegnati nel tentativo di occupare lo spazio lasciato libero dalle grandi saghe come Twilight, può anche capitare di imbattersi in un ibrido come Hansel & Gretel: Cacciatori di Streghe. Un film che sfrutta ovviamente gli elementi magici richiamati nel titolo, ma solo come “contorno” di un vero e proprio action movie, assemblato con tanti elementi diversi su un canovaccio assolutamente trascurabile.
L’idea è di proporre una sorta di sequel della storia dei due bambini abbandonati nel bosco, che tutti conoscono, ma la trama è di una semplicità assoluta. Diventati celebri per la loro avventura nella casa di marzapane, gli inseparabili e tostissimi fratelli (interpretati da Jeremy Renner e Gemma Arterton) si guadagnano da vivere liberando bambini e villaggi dalle fattucchiere, tutte rigorosamente orripilanti e malefiche. Ad aspettarli c’è però una sfida più ardua delle altre, non solo per i grandi poteri della nuova avversaria, una strega capace di mutare d’aspetto e irretire le sue vittime con la bellezza (Famke Beumer Janssen), ma anche perché li coinvolge personalmente, tirando in ballo il loro passato e soprattutto il rapporto con i genitori mai più rivisti dalla fatidica notte nel bosco.
Lo spunto, bisogna ammetterlo, non è tra i più facili da trasporre sul grande schermo, e la soluzione scelta è quella più di largo consumo possibile. Scordatevi perciò le briciole: i nuovi Hansel e Gretel sono due uomini d’azione che potrebbero saltare fuori da un qualsiasi film (o telefilm) poliziesco dall’ambientazione contemporanea, con tanto di inseguimenti – in questo caso su turbo-scope volanti – interrogatori dal pugno duro, agenti corrotti e battute da macho che suonano assolutamente esilaranti sulle labbra di una Gemma Arterton mai così “badass” prima d’ora. La parte action è talmente fondamentale che sono le scene di combattimento a fare gran parte del lavoro, alternandosi giusto qua e là con qualche gag e, soprattutto, con qualche rapida concessione allo splatter, in realtà nemmeno così fuori luogo e dovuta probabilmente alla volontà di ammiccare all’estetica dei videogame. Il resto della trama è assolutamente irrilevante, con svolte narrative improbabili e colpi di scena anticipabili quasi dall’inizio del racconto.
Preso per quello che è, cioè una sorta di action comedy di serie Z dalle sfumature dark, in fin dei conti Hansel & Gretel: Cacciatori di Streghe non sembra neppure così biasimabile, per lo meno non rispetto alle tante mielose storie di adolescenti che al soprannaturale uniscono intrecci romantici ormai difficilmente tollerabili. Certo, quello del norvegese Tommy Wirkola (che prima di questo titolo si era distinto per uno popolato da zombie nazisti) rimane un film molto confusionario, sia dal punto di vista del tono che dei poveri generi prelevati a forza e buttati nel mixer di un’operazione che più che di cinema sa di analisi di mercato. Ma per un lungometraggio dove nei titoli di testa campeggia il marchio di Mtv, il risultato può essere considerato sopra le aspettative, o quantomeno interessante nel suo tentativo di cogliere l’essenza multiforme (e forse un po’ deforme) del nuovo pop.
Hansel & Gretel: Cacciatori di Streghe è da ieri, mercoledì 1 maggio, nelle sale italiane, distribuito da Universal Pictures International Italy.