I fan dei film della Toho, aventi come protagonista Godzilla, ricorderanno che inizialmente il mostro era nato come metafora: della paura dei giapponesi verso dei possibili nuovi attacchi nucleari, simili a quelli che avevano colpito le città di Hiroshima e Nagasaki, e delle conseguenze che queste armi potevano avere sul Giappone e la terra. Ma con il passare degli anni, la creatura è diventata sempre meno distruttiva e sempre più simile a una figura eroica, difendendo il Giappone dall’attacco di altri mostri e diventando il beniamino dei bambini.
La pellicola del 1998 di Roland Emmerich, aveva un concept più simile a Jurassic Park piuttosto che ai film della Toho, mentre la pellicola in pre-produzione presso la Legendary Pictures, diretta da Gareth Edwards non solo racconterà una versione più seria della storia di Godzilla, ma inserirà la presenza di altri due mostri. Finora non sono state fornite molte informazioni sullo script di Max Borestein ma grazie a un incontro a cui hanno partecipato Drew Struzan, Frank Darabont e Sam Witwer, siamo venuti a conoscenza dell’interessante visione sulla storia di Godzilla che Darabont sta riscrivendo per lo studio.
“Quello che ho trovato molto interessante su Godzilla è che è chiaramente nato come metafora di Hiroshima e Nagasaki, e di alcuni test per le bombe atomiche che abbiamo fatto nel Sud del Pacifico negli anni successivi. Godzilla era la terrificante e gigantesca forza della natura che arriva e distrugge la tua città, filtrata attraverso l’immaginazione molto fantasiosa della sensibilità giapponese. E poi è diventato Clifford il grande cane rosso (un cane alto 7,6 metri protagonista dei libri di Norman Briswell, ndr.) nei film successivi, è diventato la mascotte del Giappone, è diventato il protettore del Giappone. Un altro grande brutto mostro sarebbe arrivato e avrebbe combattuto contro quel mostro per proteggere il Giappone, ma non ho mai capito bene, questo cambiamento.
Quello che stiamo cercando di fare con il nuovo film è di non renderlo pretenzioso, non vogliamo che sia una parodia. Stiamo realizzando una nuova versione, più fresca. Ma legata a molte tradizioni del primo film. Vogliamo che sia una terrificante forza della natura. E quello che ho trovato veramente fantastico, per me, è che c’era un dramma umano molto interessante che ho potuto inserire al suo interno (avevamo precedentemente riportato che il film racconterà la storia di un soldato, ndr. ). Non ha quel cliché, quel subdolo romanticismo o bromance, o qualsiasi altra cosa. È diverso, è un insieme diverso di circostanze rispetto a quello che siamo abituati a vedere. E questo è tremendamente eccitante per uno scrittore, quando ti viene chiesto di fare qualcosa di diverso”.
Darabont aggiunge che nelle sue opere adora lasciare una scia di briciole per il pubblico, che serviranno allo spettatore per poter formulare delle idee, delle interpretazioni che non necessariamente rispecchiano quanto pensato dallo scrittore. Infine lo scrittore ha confermato l’interesse di voler collegare Godzilla a un diverso problema contemporaneo, ma non ha voluto rivelarlo. Fukushima potrebbe essere un ottimo esempio, ma forse è un’idea un po’ troppo scontata. E secondo voi, quale problema del mondo di oggi, potrebbe essere legato alla nascita di Godzilla?
Godzilla uscirà nel maggio 2014. Per rimanere aggiornti sulla produzione del film, seguite le news dal blog.
Fonte io9