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Tutto Tutto Niente Niente – Intervista ad Antonio Albanese

Pubblicato il 12 dicembre 2012 di Valentina Torlaschi

Tutto tutto niente niente Antonio Albanese foto dal film 1

Dopo il successo di pubblico (oltre 15 milioni di incasso) e l’apprezzamento della critica che si era guadagnato nel 2011 con Qualunquemente, Antonio Albanese tornerà domani nelle nostre sale cinematografiche con Tutto Tutto Niente Niente. Sempre diretto dal fedele e professionale Giulio Manfredonia, il comico torna a vestire i panni eccentrici e coloratissimi del politico calabrese altamente populista e corrotto Cetto La Qualunque e lo fa incontrare con altri due assurdi personaggi partoriti dal suo genio creativo: Frengo e Olfo. Il primo è un eterno adolescente con il vizio della cannabis e con una madre del Sud, adorabile estremista cattolica (la perfetta Lunetta Savino) che vuole fare del figlio un Beato; il secondo è un imprenditore del Nord-est, ignorante e razzista, che progetta di annettere il suo paese all’Austria.
Dopo essere passati dal carcere, ognuno per diversi motivi, Cetto, Frengo e Olfo saranno chiamati a entrare in Parlamento…

Totalmente surreale nei costumi e nelle ambientazioni, Tutto Tutto Niente Niente è una commedia psichedelica che, con un’ironia meno raggelante ma più divertente e divertita rispetto a Qualunquemente, si prende gioco della politica marcia del nostro “bel Paese”. Abbiamo incontrato di persona Antonio Albanese che, con la consueta passione e modestia, ci ha raccontato del suo film, del suo lavoro e dei suoi prossimi progetti. Magari con un ritrovato personaggio: Epifanio

Per Tutto Tutto Niente Niente, ti sei diviso in tre. Se Cetto abbiamo avuto modo di conoscerlo bene in Qualunquemente, degli altri due protagonisti invece cosa ci racconti? Ad esempio, Frengo è un tuo vecchio personaggio a cui però hai tolto la folle adorazione per Zeman. Ma perché?

E lo so, Zeman è una divinità che ogni giorno ci regala delle perle di saggezza straordinarie. Non vi nascondo che quando ho iniziato a pensare a Frengo come uno dei tre protagonisti di Tutto Tutto Niente Niente e mi immaginavo la sua possibile udienza col Papa, be’, io per il ruolo del papa avrei voluto Zeman in persona! Poi però, non me la sono sentita di disturbarlo: so che lui è una persona molto disponibile ma alla fine non ho avuto il coraggio di fargli questa proposta indecente… Zeman nelle vesti del Papa… no, non ce l’ho fatta.

Tutto tutto niente niente Teaser Character Poster Italia

E Olfo Favaretto come lo definiresti?

Lui è l’emblema della deriva nazista e razzista che in questo periodo è dietro l’angolo. Abbiamo cavalcato ed esasperato il suo odio verso gli immigrati; volevamo porre l’accento su tale degenerazione perché lo reputo un comportamento a cui sarà sempre più difficile porre rimedio. Sono convinto che questa tematica e personaggi simili si rivedranno facilmente nella satira talevisiva e cinematografica. PurtroppaMENTE, come direbbe Cetto.

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A proposito di Cetto, cosa gli succederà in questo film?

Be’, vi dico solo che in Tutto Tutto Niente Niente Cetto andrà da una psichiatra a causa di una sua disavventura sessuale. È una scena fenomenale alla fine della quale arriverà a chiedere all’analista: “mi scusi, lei che ha studiato mi può dire se il clitoride può raggiungere una lunghezza di 20 anche 22 cm?”. Niente, lui è il massimo dell’ignoranza, penso di non aver mai fatto un personaggio così: quando lo interpreto a teatro, chiedo in anticipo scusa al pubblico per lui. E pensare che il primo personaggio della mia carriera è stato Epifanio: un sognatore, un uomo dolcissimo! Ma il mio lavoro consiste nel rappresentare la realtà che ci circonda e in 22 anni la realtà è degenerata. E di conseguenza anche i miei personaggi si sono imbruttiti con lei.

Per quanto brutti, per quanto mostruosi, però si percepisce un affetto di fondo verso i tuoi personaggi.

Certo: loro sono dei miei disegni, delle mie creature, ci sono legato in maniera imprescindibile. Pensate che quando recito Cetto a teatro spesso mi devo fermare perché mi scappa da ridere: lui è qualcosa che va oltre il reale, è veramente ridicolo, qualcosa che non puoi neanche minimamente pensare di prendere sul serio.

Quindi Epifanio è scomparso per via dell’imbruttimento della nostra società?

In un certo senso sì, Epifanio è scomparso per via dei tempi anche se penso che uno dei gesti più trasgressivi oggi sia proprio la dolcezza. Sento che la dolcezza potrebbe diventare un’arma straordinaria e sarà proprio questo il tema che vorrei raccontare in futuro nei miei lavori. Ho spaziato troppo nel mondo brutale e ora ho voglia di tornare a indossare uno sguardo un po’ ingenuo.

Dunque non rivedremo Cetto al cinema per una terza volta?

Credo proprio di no. Tornerò però sicuramente a lavorare con la stessa, fantastica squadra di persone che hanno fatto con me questi due film.

Nel film Paolo villaggio ha una piccola parte in cui non dice neanche una parola. Questa sua presenza muta sembra però richiamare a gran voce un certo suo passato, una certa comicità cinematografica…

Be’, lui era contentissimo di starsene lì, muto: il suo è stato un cameo simpatico. Io lo considero un gigante vero, un vero artista che è riuscito a inventarsi dei personaggi [Fantozzi su tutti, ndr], dei caratteri che hanno raccontato il nostro Paese in maniera divertente e intelligente.

Avete avuto qualche riferimento cinematografico in particolare per lo stile grottesco usato?

In verità no. Io ho uno stile cinematografico definito, ma come spettatore vado a vedere di tutto, anche generi completamenti diversi dai film che faccio: qualche giorno fa, ad esempio, ho visto La sposa promessa, un film drammatico, isareliano mi è piaciuto molto. Ho i miei gusti che forse poi centrano poco col mio cinema: giusto per dirvi, il mio idolo è Aki Kaurismaki [l’originalissimo regista finlandese che ultimamente ha diretto Miracolo a Le Havre, ndr]. So tutto del suo cinema e di lui, persino dove vive e sono anche andato anche a seguire un incontro con lui: be’ è un tipo geniale che beve tantissima birra! E poi mi piace il cinema di Gianni Amelio e dopo tanti anni finalmente gireremo un film insieme [una commedia le cui riprese dovrebbero iniziare a inizio 2013, ndr].L’altra mia passione, o meglio l’altra mia malattia, riguarda l’arte: adoro l’Espressionismo tedesco e sono stato capace di andare fino ad Amsterdam oa Amburbo per vedere anche un solo disegno di questa corrente pittorica…

Nel cast del film troviamo anche Fabrizio Bentivoglio, Lorenza Indovina, Vito, Teco Celio, Bob Messini, Luigi Maria Burruano, Davide Giordano, Maria Rosaria Russo e Alfonso Postiglione. Tutto Tutto Niente Niente uscirà al cinema domani 13 dicembre. A breve pubblicheremo anche la nostra recensione.