Zero Dark Thirty – Prime recensioni e commenti per il film della Bigelow

Zero Dark Thirty – Prime recensioni e commenti per il film della Bigelow

Di Valentina Torlaschi

Zero Dark Thirty foto dal film 4

Come ben suggerisce Slashfilm, questo lungo weekend negli States consacrato alla Giorno del Ringraziamento (il Thanksgiving) ha messo a confronto due film che sono probabilmente tra i favoriti alla corsa per l’Oscar alla Miglior regia: Les Miserables e Zero Dark Thirty. Entrambi i registi dei due film, Tom Hooper e Kathryn Bigelow hanno già vinto una statuetta come miglior regista e, se alle prime anteprime il film-musical di Hooper ha avuto una vera e propria standing-ovation (qui i dettagli), anche la pellicola action della Bigelow incentrata sulla caccia ad Osama Bin Laden ha raccolto dei commenti estremamente positivi dopo le prime proiezioni ufficiali.

Zero Dark Thirty uscirà nei cinema americani il 19 dicembre ma nei giorni scorsi si sono tenute le prime proiezioni che hanno raccolto reazioni entusiaste. Vi riportiamo di seguito le principali recensioni delle maggiori testate giornalistiche e siti web nonché alcuni commenti dai social network.

Richard Corliss – Time Magazine
[Al di là delle polemiche e delle controversie sulla realizzazione] innanzitutto bisogna considerare Zero Dark Thirty come un film, ed è un film dannatamente eccellente. Come Argo – con tutto il rispetto per il regista Ben Affleck e i suoi molti ammiratori – Zero Dark Thirty riesce ancora di più a colpire lo spettatore con forza, a drammatizzare una storia vera per farne un’avventura internazionale dove gli agenti della CIA sono dei veri e propri eroi. E questo solo inserendo pochi elementi di fiction, di fantasia, ancor meno di quelli che ha introdotto Affleck nel suo film. Inserendosi nella tradizione di Truman Capote (A sangue freddo) e di Tom Wolfe (La stoffa giusta), lo sceneggiatore Boal ha rintracciato ed esasperato i dettagli della storia per allontanarsi da un effetto da “storia vera” e creare invece una sceneggiatura originale e dalla struttura adrenalinica. La parola “docufiction” non rientra negli obiettivi di Boal. Questo è piuttosto un film giornalistico che ti fa sobbalzare e ti “morde”, che purifica una decade di clamori e confusioni in una narrazione chiarificatrice, con un calcio salutare.

Todd McCarthy – Hollywood Reporter
Lo si può definire un racconto storico ben documentato, una rivisitazione del docudrama o un film tanto sobrio quanto ricco di suspense, ma Zero Dark Thirty è soprattutto una pellicola in cui forma e contenuti si abbinano e combinano perfettamente fino a uno straordinario finale. La lunga caccia di Osama bin Laden è vista dalla prospettiva una agente della CIA: una donna che non si arrende mai fino a quando la preda finisce per essere rinchiusa in una sacca per cadaveri. Il film di Kathryn Bigelow e Mark Boal, che segue alla pellicola vincitrice agli Oscar The Hurt Locker, sarà duro. Un film con scene esplicite di torture come quelle dell’ormai famoso waterboarding e con un chiaro rifiuto a un’emotività convenzionale e a un entusiasmo patriottico per una catartica vendetta. Diverse opere che hanno affrontato l’11 settembre come United 93, World Trade Center e Molto forte e incredibilmente vicino si sono dimostrate “commercialmente tossiche”. Certo anche Zero Dark Thirty ha un suo “happy end”, ma il suo rigoroso e spietato approccio potrà ispirare un entusiasmo genuino perfino tra gli spettatori più intransigenti e non solo fare leva sulle facili emozioni della massa.

Peter Debruge – Variety
Se consideriamo quanto raramente storie femminili di questo tipo siano state raccontate su questa scala, è giusto che la Bigelow capovolga le aspettative. La sua è un’opera ultra-professionale ed è forse più facile apprezzarlo per le sue intenzioni che non goderselo come film. Ma con questo non voglio sminuire la sua forza. Anzi, il film ha una forza che deriva soprattutto dalla bravura nel rendere credibile per immagini questo racconto ed è un apprezzabile esempio di come una forza femminile si sia fatta strada in questo settore dominato da uomini.

Drew McWeeny – HitFix
Sembra come che la Bigelow abbia trovato la quadratura del cerchio riuscendo a ridurre al minimo tutti gli artifici del suo approccio: ha fatto un film che è “pura procedura”, un approccio alla Zodiac per la caccia a Osama Bin Laden. Non posso dirvi con esattezza se il film racconti la verità così come è andata, nuda e cruda. Ma posso assicurarvi che il film trasmette una cura estrema. C’è una forte sensazione di integrità che è fortificante. Il film riesce a far vivere allo spettatore un’esperienza viscerale senza però sfruttare i classici meccanismi hollywoodiani. Questo è un film in cui si sa esattamente dove si vuole arrivare, un film che sa bene cosa vuole essere e si raggiunge lo scopo senza compromessi.

James Rocchi – Box Office.com
La regista è riuscita a raccontare la caccia all’uomo che è durata oltre 10 anni in un film adrenalinico e fluido di 159 minuti. Una rarità, un film che riesce a intrattenere e che non scende mai a compromessi con lo spettatore o che semplifica la Storia e la Verità. Forse, Zero Dark Thirty manca del gusto del pericolo esistenzialista e dell’alta drammaticità del primo The Hurt Locker ma rimpiazza questi aspetti con ancora più tensione e verità per un lavoro dove la finzione si stende leggera sui fatti.

Operazione Zero Dark Thirty Jessica Chastain - Foto del film

Al momento sul noto sito Rotten Tomatoes che aggrega i giudizi della critica sono riportate 8 recensioni tutte positive, quindi l’inidce di gradimento è al 100%: bisogna aspettare qualche altro parere per avere un quadro più completo ma è ovvio che le prime reazioni sono estremamente positive. Nell’attesa, ecco anche alcuni commenti da Twitter dove si pone l’attenzione anche sulle grandi interpretazioni di Jessica Chastain (membro della squadra di intelligence americana, la CIA, impegnata nella missione di cattura del leader di al-Qaeda) e di Kyle Chandler, un suo superiore.

 

La Bigelow è tornata a far squadra con il suo sceneggiatore Premio Oscar Mark Boal per raccontare ancora, come già avevano fatto con il stupefacente The Hurt Locker, una sorta di storia di guerra ma senza guerra. Una vicenda in cui il conflitto vero e proprio tra i due eserciti è lasciato sullo sfondo e che si concentra piuttosto su delle battaglie più tra uomini: per Zero Dark Thirty l’uomo da trovare è niente meno che il capo di Al Qaeda Osama Bin Laden. E la caccia si rivela una lotta contro il tempo e una sfida estremamente complessa.

Girata in gran segreto, la pellicola vede tra gli interpreti anche Jason Clarke, Chris Pratt, Mark Strong, Joel Edgerton. Il misterioso titolo Operazione Zero Dark Thirty si riferisce al termine militare che indica i 30 minuti dopo la mezzanotte ma anche all’alone di mistero che ha avvolto questa missione lunga un decennio. La pellicola uscirà nei cinema americani a dicembre mentre in Italia la release è fissata per l’11 gennaio 2013.

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