Attenzione: l’articolo contiene spoiler.
Dopo l’episodio scorso completamente dedicato a Michonne e Andrea e alla comunità del Governatore, il 4° episodio della 3^ stagione di The Walking Dead torna a raccontare attraverso la classica struttura alternata delle serie tv o dei fumetti, ma lo fa con un episodio tanto denso ed emozionante da far pensare a un finale di stagione o mezza stagione.
Dentro e fuori (Killer within) vede i nostri eroi dentro la prigione alle prese con un dubbio: stringere rapporti coi due carcerati che chiedono di far parte del loro gruppo o lasciarli per conto loro? Me non avranno molto tempo di pensare, visto che un’orda di zombie è penetrata nel carcere. Nel frattempo, anche Andrea è dubbiosa: fidarsi dell’istinto di Michonne e andare via dalla comunità o restare e dare fiducia al Governatore?
Scritto da Kim Sang-kyu e diretto da Guy Ferland, Dentro o fuori è il punto di svolta della stagione, perché va al cuore di alcune questioni centrali del racconto, perché ha una svolta finale che non può non cambiare il corso e perché unisce perfettamente – come si è spesso chiesto – introspezione e orrore.
Così, i dubbi di Rick col gruppo e di Andrea nel dover “scegliere” tra Governatore e e Michonne, diventano perfetti veicoli per una riflessione tra cosa significa vivere e sopravvivere (emblematico il dialogo tra Andrea e il Governatore su cosa definisce queste parole e su come, o se, i fatti esterni cambiano la mentalità, la cultura, le sovrastrutture sociali): durante un’apocalisse di cui non si vede fine, che senso hanno la società, la fiducia, la costruzione di rapporti umani? Non ha forse più senso affidarsi, come Michonne e Rick al puro istinto del branco? Ma se così fosse, non si rischierebbe di uccidere la possibilità di civiltà per sempre?
Domande che s’insinuano nella testa dello spettatore e che accompagnano il racconto per metà, l’altra invece è dominata da una narrazione scatenata: prima una figura misteriosa, la stessa che 2 episodi fa spiava i nostri da lontano, entra nel carcerare e permette agli zombie di entrare e assalirli, poi parte la violentissima battaglia contro i non-morti (in cui ne esce ferito T-Dog), per concludere con Lori che ha le doglie e deve partorire, ma essendoci molte difficoltà opta per sacrificare la propria vita e far nascere il figlio col cesario. Una sequenza straziante, con Maggie come ostetrica e Carl assistente col compito di sparare in testa alla madre, nel caso, probabile, di morte; ma ancora più straziante la reazione di Rick, appresa la notizia.
Un grande episodio, ricchissimo non solo di eventi ma soprattutto di idee, riflessioni, emozioni: quanto di meglio si possa chiedere a The Walking Dead, col prossimo episodio (di cui potete vedere il promo) che promette anche meglio.
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