The Walking Dead, il commento a Benvenuti a Woodbury
Attenzione: l’articolo contiene spoiler.
Dopo due episodi ci si chiedeva: che fine hanno fatto i nuovi personaggi della 3^ stagione di The Walking Dead? Perché a parte una rapida apparizione di Michonne, sie lei che il Governatore erano rimasti fuori dal racconto. Questo terzo episodio della nuova stagione si dedica completamente ai due nuovi caratteri, ad Andrea e a un atteso ritorno.
Dopo uno spettacolare incidente di un elicottero militare, Michonne e Andrea vengono prese da un gruppo di persone, tra cui il redivivo Merle, e portati a Woodbury, una nuova comunità ricostruita da un uomo chiamato Governatore. Una sorta di nuova città, con scuole, medici e sicurezza militare: ma Michonne non è del tutto convinta.
Scritto da Evan Reilly e diretto da Guy Ferland, Benvenuti a Woodbury (Walk with Me) è la vera partenza, almeno in termini narrativi, di questo nuovo ciclo di The Walking Dead, non solo perché introduce i personaggi tanto attesi, ma soprattutto perché si arriva finalmente alla “nuova civiltà” che è da sempre l’obiettivo praticamente utopico della serie, fin dai fumetti.
L’episodio è strutturato sullo scontro tra due coppie di personaggi, due outsider e due integrati che interagiscono tra di loro: da una parte Andrea, che dopo i 7 mesi con Michonne non vede l’ora di avere di nuovo rapporti umani e civili con qualcuno, e il Governatore che dopo aver ricostruito una possibilità di vita cerca di governarla come meglio può, circondandosi di servitori fedeli; dall’altra, Merle, il cui ritorno dura poche scene ma lascia presagire un mare di rancore represso e e incanalato dal Governatore, e Michonne, sempre arrabbiata e immusonita, capace di sospetta freddezza quando fa fuori i suoi due zombie “schiavi” senza problemi, affermando di non aver avuto difficoltà (forse, come Hershel, erano persone a cui teneva?), ma anche turbata quando lo scienziato di Woodbury gli chiede spiegazioni su di loro.
Proprio lo scienziato dice la frase chiave dell’episodio, quando commenta gli esperimenti che stanno facendo sui non-morti e vedendo i risultati di Michonne (che togliendo arti e mascelle ha tolto lo stimolo della fame agli zombie): “E’ come se stessimo imponendo la logica al caos”. Un gesto impossibile e pericolosissimo che probabilmente porterà tragiche conseguenze: e fa bene Michonne a non fidarsi del Governatore, visto che anziché aiutare il soldato ferito della prima scena si fa dire dove sono i compagni per assaltare i militari con le proprie truppe, costruire un arsenale militare rubando armi e soprattutto, collezionare teste umane in un acquario, che guarda la notte, prima di andare a letto.
Un episodio densissimo di suspense, tensione inespressa e promesse per il futuro, che esprime bene la poetica pessimista e concreta di Kirkman, che non fa sentire la mancanza di azione sia perché il prologo è notevole in tal senso, sia perché sceneggiatura e regia sanno costruire la giusta atmosfera tra orrore e serenità di Woodbury. Da ora in poi, Woodbury e la prigione non potranno non “viaggiare” fino a scontrarsi.
Cosa ne pensate di questo nuovo episodio di The Walking Dead? Guardate qui sopra il promo della prossima puntata, commentate l’articolo e rimanete su Screenweek ed Episode39 per commenti, recensioni e approfondimenti.
