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Paranorman, la recensione in anteprima

Pubblicato il 09 ottobre 2012 di Leotruman

ParaNorman Wallpaper 9

La recensione contiene uno spoiler minore sulla trama del film.

Laika Studios dopo lo splendido Coraline e la porta magicasono riusciti a regalarci un nuovo gioiello animato. Si tratta di ParaNormanpellicola d’animazione realizzata con la tecnica della stop-motion (pupazzini ripresi fotogramma per fotogramma, a “passo uno“) però in questo caso mista: buona parte dei set sono stati realmente costruiti, ma l’uso della computer graphic è importante e perfettamente integrato, in particolare per la realizzazione del cielo, dei fondali e dei fantasmi.

La storia racconta di Norman, un ragazzino solitario, perennemente dall’aria triste anche se non sempre lo è. Ha il dono di poter parlare con i morti, per esempio con la nonna che continua a vivere nella loro casa, una capacità che non ha mai voluto nascondere e che ha causato il suo isolamento sociale. Perfino i suoi genitori iniziano ad essere stanchi di queste sue “fantasie”, e non hanno più fiducia nel ragazzo, per non parlare della sorella adolescente che sembra detestarlo e ha vergogna di lui.

Norman ha però una passione: i mostri! Colleziona zombie, locandine, costruisce modellini, guarda in continuazione film horror, ha la suoneria de L’Esorcista sul cellulare, e molto altro. I creativi della Laika in questo si sono divertiti e sbizzarriti quanto J.J.Abrams in Super 8. Nonostante sia abituato alla presenza dei fantasmi, quello che non può sapere è che non saranno gli unici esseri soprannaturali con i quali avrà a che fare: la maledizione centenaria di una strega bruciata sul rogo proprio nella piccola cittadina riporterà in vita alcuni zombie e cercherà di fermarli prima dell’assalto della città.

Vivrà l’avventura insieme alla sorella, che finalmente avrà la possibilità di conoscere il vero Norman, al suo migliore amico (un altro esiliato sociale in quanto grasso, ma sempre sorridente e di buon umore) e al fratello di lui, il classico golden boy americano tutto muscoli (con sorpresa finale). Il vero twist narrativo è però un altro: Norman apparentemente non dovrà salvare nessuno, perché gli abitanti della cittadina sono ormai talmente assuefatti dalla violenza e dalle mostruosità mostrate ogni giorno in televisione e sui media da non aver paura degli zombie. Una scintilla di rivoluzione accende le loro piatte e noiose vite conformiste e li trasforma loro stessi in “mostri”, belve che si muovono in branco pronti a difendersi con armi da fuoco e a mettere al rogo il “diverso” proprio come avveniva secoli prima nella cittadina simil-Salem.

Gli stessi ragazzi ne rimarranno scioccati e rischieranno di essere vittime di questa nuova caccia alle streghe, ma la vera maledizione potrà essere fermata solo dalla sensibilità di Norman, e non dai fucili e i forconi.

ParaNorman immagine dal film 46

È la paura il vero filo conduttore della pellicola. Ma non si tratta della paura degli zombie o dei mostri classici horror, ma la paura del diverso, che ha sempre portato la società ad isolare e allontanare tutto ciò che non era simile o conforme sin da quanto se ne ha memoria. Laddove c’era l’esilio (o il rogo), ora ci sono mezzi anche ben più crudeli e tecnologici per annullare completamente un ragazzo sin dalla scuola se non decide di cambiare e adeguarsi alla massa. Il peggio è quanto l’isolamento avviene in casa: c’è un dialogo molto sentito che avviene in macchina tra Norman e il padre, che fondamentalmente si vergogna di lui, anzi che “ha paura di lui e di quello che può fare” come rivela Norman.

Sono tante le tematiche che il regista e sceneggiatore Chris Butler ci propone su molteplici livelli, alcune in modo molto sottile. Il concetto di fondo è che non sono i mostri a fare paura, ma è la paura stessa a generare i mostri anche nella società moderna (e sappiamo quanto sia sempre attuale questo tema, in particolare nella società americana).

È un film che il pubblico adulto apprezzerà (e si divertirà tantissimo), ma è rivolto ad un target soprattutto di pre-adolescenti, perché molti di loro si riconosceranno in Norman, il ragazzino con qualità fuori-scala e che per questo passa inosservato. Non so quanto la pellicola sia adatta per i piccolissimi più impressionabili, in quanto alcune scene sono cariche di tensione e possono davvero fare loro paura! Sembra assurdo da dire, ma alcune sequenze mi hanno tenuto incollato alla poltrona più di alcuni recenti e banali horror.

A livello tecnico il lavoro della Laika è ineccepibile, il 3D coinvolgente e la realizzazione dei personaggi studiata in ogni minimo dettaglio. Citazioni e riferimenti sparsi ovunque, per una pellicola da rivedere più volte. Senza dubbio il più forte candidato all’Oscar 2013 per il Miglior film Animato visto fino ad oggi.

Voto: 8

ParaNorman immagine dal film 9

ParaNorman farà il suo ingresso nelle sale italiane giovedì 11 ottobre 2012. Per tutte le novità sul film potete consultare le nostre News dal BlogQui invece trovate la pagina Facebook italiana del film.