Prometheus, la recensione (senza spoiler)

Prometheus, la recensione (senza spoiler)

Di Filippo Magnifico

Prometheus Noomi Rapace Michael Fassbender Logan Marshall Green foto dal film 4

Nel futuro un gruppo di ricercatori si reca in esplorazione su di un lontano pianeta sperduto nella galassia, alla ricerca delle risposte ad alcune domande fondamentali riguardanti l’origine dell’uomo. Stando ad alcuni reperti trovati qualche anno prima, infatti, la nostra storia sarebbe vera solo in parte. Arrivato sul post il team si troverà di fronte ad una verità be più temibile di quella immaginata.

È possibile cominciare a parlare di Prometheus senza lamentarsi un po’ del fatto che qui da noi sia uscito con un tremendo ritardo sulla tabella di marcia? Sì, ma perché privarsi di questa soddisfazione?

L’attesissimo kolossal fantascientifico diretto da Ridley Scott ha fatto il suo ingresso nelle sale cinematografiche di (quasi) tutto il mondo i primi giorni di giugno, dopo che attorno gli si era creata un’attesa a dir poco spasmodica, dovuta sia ad un interrogativo di fondo (è o non è il prequel di Alien?), che ad una campagna di viral marketing curata talmente bene da far scattare nella mente di ogni spettatore un semplice ragionamento: se è così l’antipasto, figuriamoci il resto!
Ma, come si è detto qualche riga fa, questo è successo nel resto del mondo. In Italia, infatti, si è ben pensato di fare le cose con tutta la calma necessaria, facendo arrivare il film nei cinema ben quattro mesi dopo. Il risultato? Che abbiamo dovuto fare i salti mortali per tenerci alla larga da ogni minimo spoiler pubblicato dalla stampa straniera, che in ogni caso abbiamo consultato per capire se il film fosse piaciuto o meno (sì e no a quanto pare). Passati quattro mesi un lato buono c’è: all’estero nessuno ne parla più, ma questo in realtà più che consolare rattrista, e anche tanto.

Ma veniamo al film. Cercando di prendere le distanze dal benché minimo spoiler, ecco che arriva la risposta alla domanda principale: Prometheus è un bel film? Sì, anche se questo non vuol certo dire che non abbia difetti. La seconda domanda è ancora più scontata ma doverosa: Prometheus è il prequel di Alien? Sì, ma non solo. E questo lo sapevamo un po’ tutti.
Ridley Scott, infatti, è stato sincero: non ci troviamo di fronte ad un “capitolo precedente”, ma ad una storia che, pur ponendo le basi per la pellicola del 1979, durante il suo svolgimento prende una strada completamente diversa.

Prometheus Michael Fassbender foto dal film 4

Da questo punto di vista possiamo benissimo dire che Ridley Scott è stato anche parecchio furbo: chi non ha mai visto Alien può infatti vedere questa pellicola senza correre il rischio di perdersi alcuni passaggi fondamentali. Chi invece l’ha visto, passerà gran parte della sua durata indicando lo schermo dopo aver riconosciuto un oggetto, una figura, un’ambientazione che deriva (o in questo caso sarebbe meglio dire porta) da lì.

Inutile dire che Scott sa il fatto suo. Il regista ha confezionato una pellicola interessante, ben diretta (ma, come dire, non stiamo certo parlando dell’ultimo arrivato), bene interpretata (hanno già detto tutti di quanto sia stato bravo Michael Fassbender, ma ribadirlo non fa certo male e già che ci siamo aggiungiamoci anche un’algida Charlize Theron più convincente che mai) e, cosa ancora più importante, è riuscito a sfruttare la premessa del prequel in una maniera tutto sommato discreta, questo grazie anche all’aiuto di uno sceneggiatore del calibro di Damon Lindelof, che sul suo curriculum può vantare uno dei casi televisivi degli scorsi anni: la serie Lost.
Ma è proprio qui che risiede il paradosso, perché Prometheus perde punti proprio, incredibile a dirsi, a livello di sceneggiatura.
La pellicola parte benissimo e per la prima metà riesce a mantenere fede a tutte le promesse fatte, cosa che purtroppo non si può dire della seconda parte che, sebbene ricca di sequenza suggestive, presenta alcuni passaggi logici forzati e, in alcuni casi, insensati.
Non è dato sapere se questa cosa sia dovuta ad alcuni tagli avvenuti in post-produzione (si parla di ben 40 minuti di girato), questo si potrà scoprire solo nel momento in cui sarà diffusa una versione director’s cut, resta il fatto che, presa così com’è, quest’opera lascia a fine visione una sensazione di amaro nella bocca.

Prometheus è un bel film di fantascienza e vale sicuramente (più di) una visione, ma semplicemente non è quel capolavoro che un po’ tutti ci aspettavamo di vedere. Motivare di più la parziale delusione è impossibile al momento, visto che questo comporterebbe sgradevoli spoiler. L’unica cosa che si può dire è che, una volta visto, quasi sicuramente sarete in grado di capirne il motivo.

Qui trovate la recensione (con SPOILER) di Leotruman.

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