ATTENZIONE: IL COMMENTO NON CONTIENE SPOILER SULLA TRAMA DEL FILM
Non è facile scrivere un commento su Il Cavaliere Oscuro – Il Ritorno dopo aver partecipato ad una proiezione di mezzanotte in California, lo stesso tipo di festa che nella città di Denver si è trasformata in una terribile strage che rimarrà senza risposta. Qualcosa di impossibile da metabolizzare che ha lasciato un segno molto profondo, e che inevitabilmente finirà per essere costantemente associata alla pellicola di Christopher Nolan.
Un primo commento è doppiamente difficile anche per il fatto che mancano ancora diverse settimane all’uscita italiana del kolossal, ed esprimendo liberamente le proprie opinioni si rischia seriamente di rivelare più o meno volontariamente dettagli preziosi che possono rovinare ai nostri lettori l’esperienza della visione in sala. Questo perché Nolan ed il suo team hanno creato un capitolo conclusivo pieno di sorprese, dal taglio profondamente diverso rispetto all’atteso.
Pesando millimetricamente le mie parole, proverò a dare una prima impressione a caldo senza spoiler, pubblicando una recensione completa ad uscita italiana imminente ed evitando un pericoloso rischio spoiler.
Il Cavaliere Oscuro – Il Ritorno è un film molto potente che regala forti emozioni. Tantissimi i pregi, non pochi tuttavia i difetti di questo capitolo che chiude il cerchio di una delle migliori trilogie degli ultimi vent’anni. L’ambizione di Nolan nel portare sul grande schermo il suo ultimo Batman si traduce in una pellicola dalla struttura parzialmente anomala, che spiazza non poco lo spettatore. È un anno circa che leggiamo possibili spoiler sulla trama e ognuno avrà fatto le proprie ipotesi e teorie. Durante la visione si ha però la sensazione che alcune sorprese abbiamo il sapore dell’artificioso, piccole e grandi forzature che limitano la spontaneità della pellicola, e parzialmente anche la sua logica. Il Cavaliere Oscuro puntava tutto sul fortissimo realismo, nella trama, personaggi e nelle loro azioni, ed alcune piccole sbavature venivano perdonate perché spingevano sul pedale della spettacolarità e del ritmo. Non si può dire lo stesso di questo epilogo, non lineare e purtroppo poco logico in alcuni passaggi chiave. Come in tutte le pellicole di Nolan ci sono misteri e dettagli che si risolveranno certamente dopo più di una visione, e questo è il bello delle sue opere, ma in questo caso pare sia proprio la sceneggiatura a non avere tutto al posto giusto. Purtroppo non posso citare alcun esempio perché rischio seriamente di compromettere la visione, ma alcuni punti ed espedienti risultano inediti per il regista rispetto a ciò al quale ci aveva abituato.
Tolti alcuni sassolini, Il Cavaliere Oscuro – Il Ritorno resta un grande film ed un ottimo capitolo conclusivo. Il ritmo subisce cambi drastici durante le due ore e quaranta minuti, ma l’attenzione rimane sempre altissima, merito di grandi personaggi e grandissimi interpreti. Christian Bale, Morgan Freeman, Michael Caine, Gary Oldman sono preziose conferme (quest’ultimo in particolare, buono lo spazio a lui dedicato), mentre i numerosi nuovi arrivi convincono in egual misura. Interessanti i ruoli ritagliati per Joseph Gordon Levitt e Marion Cotillard, anche se la vera sorpresa è stata Anne Hathaway nei panni di Selina Kyle: un’interpretazione che convince sin dalla prima sequenza, un arco narrativo interessante che l’attrice porta a termine con grande impegno regalandoci un’inedita Catwoman particolarmente godibile. Tom Hardy, è impressionante nel ruolo di Bane: fisicamente un mostro scolpito nella roccia, inquietante e minaccioso. La “famosa voce” cambia nel corso della pellicola: ci sono scene, come il prologo, dove si percepisce la sua post-produzione per rendere i suoi discorsi più comprensibili, mentre in altre appare al naturale. Il personaggio subisce un percorso radicalmente diverso rispetto a quanto ci si potesse aspettare, in particolare nel finale. Non è un caso il ritornare a pensare al Cavaliere Oscuro e al ruolo del Joker di Heath Ledger nella pellicola: la sua presenza ed importanza ai fini del prodotto finale appare ora più evidente che mai.
La visione nel formato IMAX (in pellicola) mi ha permesso inoltre di vedere il film proprio come è stato concepito da Nolan, con spettacolari scene (oltre un’ora a tutto schermo in questo formato) ed effetti visivi che superano il livello di eccellenza. CGI perfettamente integrata ed “invisibile”, unita ad effetti pratici vecchio stile che conferiscono grande realismo: su tutti il Bat, il nuovo velivolo di Batman (non c’è alcuna Batmobile in questo film) che è stato costruito realmente ed utilizzato in fase di riprese. L’altissimo livello registico di Nolan si conferma in tantissime sequenze, in particolare in un inseguimento per la città e nell’ultimo atto (ma i picchi sono tantissimi). Rimanendo in tema ambientazione, se la Gotham di Batman Begins era realistica ma indefinita, quella del secondo capitolo era Chicago, in questo epilogo è stata trasformata in New York: la città di Batman è la Grande Mela in tutto e per tutto, con i suoi ponti e le sue strade (anche se ricordo che buona parte delle riprese si è tenuta a Pittsburgh) e i rimandi all’11 settembre sono quindi inevitabili e numerosi.
Tanti gli elementi da pesare singolarmente e nel complesso, una pellicola impegnativa che merita più di una visione per apprezzarne ogni meccanismo e segmento. Quello che purtroppo non si potrà cambiare è il finale, intendo proprio gli ultimi istanti. La perfezione raggiunta pochi istanti prima purtroppo viene rovinata a mio avviso da una sequenza evitabile, che farà certamente discutere: molti l’apprezzeranno, ma personalmente mi ha lasciato l’amaro in bocca e non riesco ancora adesso a digerirla. Pare essere in contrasto con diverse dichiarazioni del regista e se ne parlerà ampiamente nei prossimi mesi…
L’uscita del film è prevista in Italia per il 29 agosto. Per maggiori informazioni potete consultare le nostre News dal Blog.