Lo Hobbit – Peter Jackson e la conferenza stampa del Comic-Con #SwComicCon

Lo Hobbit – Peter Jackson e la conferenza stampa del Comic-Con #SwComicCon

Di Filippo Magnifico

The Hobbit - An Unexpected Journey Martin Freeman foto dal film 2

Il Comic-Con 2012 di San Diego è terminato ormai da qualche giorno, ma la coda di news e di articoli procede. Tra i panel più interessanti ad i quali abbiamo assistito, senza dubbio quello de Lo Hobbit – Un Viaggio Inaspettato è stato tra i più emozionanti e ricchi di sorprese. In collaborazione con gli amici di Badtaste.it vi proponiamo la trascrizione completa della conferenza stampa che si è tenuta subito dopo nelle vicinanze del Convention Center.

Il regista Peter Jackson ha risposto ad alcune domande sul kolossal, insieme alla produttrice e sceneggiatrice Philippa Boyens, a Martin Freeman (Bilbo), Ian McKellen (Gandalf), Richard Armitage ed Andy Serkis (Gollum).

Come è stato tornare a dirigere il film dopo che in un primo momento aveva espresso il desiderio di non occuparsene, tanto da affidare la regia a Guillermo del Toro?

In realtà in un primo momento avevo pensato alla possibilità di dirigerlo, ma la questione è diventata davvero concreta quando Guillermo del Toro ha dovuto lasciare dopo che per mesi e mesi non riuscivamo a ottenere il via libera, non arrivava l’ok per il budget e la MGM sembrava messa sempre peggio. Il film era fermo da 4-5 mesi, Guillermo ha lasciato e io ho pensato che la mia responsabilità come produttore era trovare la soluzione migliore perché il film venisse fatto, e la soluzione era che io lo dirigessi. La cosa curiosa è che se in un primo momento non volevo, perché non mi piaceva l’idea di competere con la mia stessa opera precedente, quando poi ho iniziato a lavorarci mi sono divertito tantissimo. Non era più un compito, ma un piacere!

Quanto è cambiata la tecnologia in questi dieci anni? Ha reso il tuo lavoro più semplice?

A dire il vero il mio lavoro non è legato alla tecnologia: lavoro con gli attori, giro il film interpretando le pagine della sceneggiatura e pensando alle immagini e al tono che avranno certe scene. Magari mi occupo anche degli obiettivi da scegliere, ma la tecnologia non ha un impatto diretto sul mio lavoro in questo senso.

Rispetto alla trilogia, quale sarà il vero cambiamento che percepiremo nel vedere Lo Hobbit?

Io mi sono basato sul materiale originale, sul romanzo, che è indirizzato a un pubblico di bambini. Il Signore degli Anelli uscì qualche anno dopo, ed era un romanzo per gli adulti. Il mio obiettivo, nello sviluppare Lo Hobbit, è stato creare una enorme saga cinematografica che i fanatici come noi in futuro vedranno di seguito dal primo al quinto film. Lo Hobbit quindi non doveva essere indirizzato solo ai bambini, e per questo abbiamo utilizzato le Appendici del Signore degli Anelli per creare dei collegamenti tematici tra la Trilogia e Lo Hobbit. Questo materiale, più dark, ci ha permesso di uniformare il tono della saga.

Martin Freeman, è la prima volta che lavori con Peter: com’è stata questa esperienza? Senti qualche pressione rispetto al fatto che la trilogia del Signore degli Anelli ha vinto così tanti Oscar?

E’ stata una esperienza fantastica. Nutro completa fiducia in lui, è una cosa importante che si instauri un rapporto di fiducia tra il regista e l’attore. Inoltre mi sono divertito moltissimo, non ho sentito alcuna pressione o responsabilità nei confronti della trilogia perché gli Oscar non sono così importanti per la riuscita di un film. La mia vera responsabilità è nei confronti dei romanzi e dei fan, ai quali devo piacere. Fortunatamente per me non sono io il regista!

Lo Hobbit - Martin Freeman - Foto dal film 03

Peter, alla CinemaCon alcuni mesi fa ci sono stati alcuni problemi con le critiche della stampa nei confronti della tecnologia a 48 fps con cui verrà presentato il film in alcuni cinema. Al Comic-Con ti sei confrontato con gli appassionati, i tuoi fan: come mai non hai portato le scene in 3D a 48 fps?

Perché volevo che la gente si concentrasse sul film e sulla storia. Penso che i 48 fps cambieranno il cinema, perché sono una tecnologia impressionante in grado di riportare la gente nelle sale. Ma i 48 fps vanno provati su tutto il film, non su una selezione breve di scene. Quando si vede un intero film a 48 fps dopo un po’ non ci si accorge più della differenza con la visione tradizionale, e ci si sente semplicemente più immersi nel film. Sarà il pubblico a giudicare Lo Hobbit in 48 fps in un ambiente veramente cinematografico: la sala H del Comic-Con non è l’ambiente adatto per proiettare in 3D, tanto meno a 48 fps. Al cinema gli spettatori proveranno una esperienza veramente diversa, ma come sempre bisogna adattarsi e perché ciò avvenga serve il giusto tempo.

Girare in digitale vi ha permesso di risparmiare sul budget?

No, non mi risulta che a conti fatti il digitale ci abbia fatto risparmiare, anche perché girando in altissima risoluzione a 48 fps abbiamo dovuto rinnovare tutta la pipeline di post-produzione dal montaggio al compositi.

Ian McKellen, com’è tornare a interpretare Gandalf? Il Gandalf dello Hobbit sarà il caro vecchio Gandalf o avrà qualche lato inedito da proporci?

Quello che non volevo proprio fare era tornare a essere il “vecchio” Gandalf, perché era un personaggio che avevo già interpretato a pieno nella trilogia. Sono molto felice, quindi, che nello Hobbit ci sia un Gandalf antecedente, e quindi inedito. Sono molto felice di essere tornato nel cast, i fan sono dei fanatici ma anche noi lo siamo come loro, e così è bello farli sentire come noi, fargli capire quanto ci siamo divertiti.

Andy, come è stato per te rivisitare Gollum?

In realtà da dieci anni continuo a pensare a Gollum tutti i giorni, la gente mi ferma per strada, i giornalisti me ne parlano eccetera. Quindi non ho mai abbandonato realmente quel personaggio, e mi ha fatto molto piacere tornare a interpretarlo. La scena in questione, quella degli Indovinelli nell’Oscurità, è in effetti molto drammatica, l’abbiamo girata consecutivamente in due settimane e mi ha permesso di esplorare nuovi aspetti della personalità di Smeagol.

Philippa e Pete, avete vissuto a lungo con questi personaggi. Avete paura di quando sarà veramente finito tutto, o vi sentirete rilassati?

Boyens: Se lo temiamo? No, non particolarmente [ridono]. Questa esperienza rimarrà per sempre con noi, ed è stato bellissimo poterci ritornare. Fran, Pete e io siamo le persone che tengono di più in assoluto a questi personaggi, è stato un privilegio vedere il cast che si metteva insieme.

Jackson: Il punto è che noi facciamo film, a volte per noi stessi e a volte per gli studios, ma non è mai finita veramente perché quando finiamo il film c’è la première (di solito lo finiamo appena prima della première!), e poi il nostro lavoro inizia a vivere tutte le varie forme post-sala, che poi è il suo bello: le persone lo ricorderanno per sempre. I film rimarranno anche quando non ci saremo più: non finiscono certo con la fine delle riprese.

Peter, come è nata l’idea di girare Lo Hobbit?

In realtà nacque per prima, nel 1995. Telefonai a Harvey Weinstein e gli chiedi se erano disponibili i diritti dello Hobbit. Lui mi rispose che era della MGM, mentre forse i diritti del Signore degli Anelli erano liberi… e così ci buttammo a capofitto.

Lo Hobbit Martin Freeman Foto Dal Film 04

Peter, come è stato scelto Martin? Sei un fan di Sherlock?

Abbiamo incontrato tantissime persone per il casting di Bilbo, avevamo un’idea di base sul nostro Bilbo e sulle qualità che doveva avere per soddisfare noi e il pubblico. Martin è stato da subito il nostro Bilbo, e così siamo rimasti sconvolti quando abbiamo scoperto che doveva fare Sherlock. Abbiamo pensato a un piano B, ma non pensavamo a un altro attore, non ce la facevamo proprio. In un momento catartico alle cinque del mattino di un giorno in cui continuavo a pensare a questo problema, e nel quale avevo visto il secondo episodio di Sherlock e mi ero convinto sempre più che Martin fosse quello giusto, ho chiamato il suo agente dicendo che avremmo fermato le riprese per tre mesi in modo da permettergli di girare Sherlock. Comunque, anche se Sherlock mi ha complicato la vita, lo adoro alla follia.

Come stanno proseguendo le riprese?

In realtà sono finite, ho girato un piccolo cammeo per il secondo film ma ne voglio fare uno aggiuntivo per il primo film. Torneremo domani sul set per alcune riprese aggiuntive, e poi ancora l’anno prossimo.

In che modo Lo Hobbit sarà diverso dal Signore degli Anelli?

I personaggi e gli attori. La cosa bella di questo film sono stati i giorni di riprese: 360 giorni di riprese e ognuno era diverso, sia per quanto riguarda i set che i personaggi coinvolti.

Avete pensato sin dall’inizio di girare tutti e due i film assieme?

Jackson: Sì, anche perché siamo abituati a girare le scene di pick-up, che sono vere e proprie riprese aggiuntive, nelle quali giriamo nuove scene che abbiamo scritto durante le riprese o che scriveremo durante il montaggio.

Boyens: Se ci ripenso, Fran non ha mai voluto rivedere il Signore degli Anelli in questi anni. Li abbiamo rivisti tutti e tre prima di iniziare Lo Hobbit, e abbiamo pensato: ce la possiamo fare, perché siamo riusciti a fare la Trilogia! Ma non nascondo che Peter fosse un po’ impaurito.

Jackson: Effettivamente questo è il modo migliore per girare la saga, ovvero prima la Trilogia e poi Lo Hobbit. Con Lo Hobbit abbiamo girato la “storia di origini” della saga, ed è stato meglio farlo a trilogia già girata perché ci ha permesso di creare delle connessioni logiche. Addirittura ora alcune scene tra Galadriel e Gandalf nella Trilogia assumono maggiore significato grazie allo Hobbit, così come le scene di Gollumw.

Jackson, riesci a rilassarti ogni tanto?

No, non sono uno che ama rilassarsi. Anche a letto sogno di essere sul set, il mio incubo è che le riprese di qualche scena vengano male. La mia giornata lavorativa inizia alle 7 del mattino e finisce alle 6.30 di sera, e spesso si lavora anche nel weekend.

Tutti noi abbiamo Lo Hobbit – Peter, cosa ti piace di più di questa storia?

Quando lessi Il Signore degli Anelli mi innamorai subito degli Hobbit, perché mi identifico moltissimo, spesso vado in giro a piedi nudi e adoro le avventure. Ecco quindi perché adoro la storia di Bilbo!

Quanto dureranno i film?

Non abbiamo ancora pianificato cosa andrà nelle extended (che ci saranno). Penso che i due film dureranno 2 ore e 45 minuti, tre ore… (ridono), non sono bravissimo con la durata dei miei film. Al momento stiamo lavorando al montaggio, vedremo…

L’uscita del primo capitolo de Lo Hobbit è prevista in America e in Italia per il 14 dicembre 2012. Per seguire tutte le novità sul film di Peter Jackson, consultate le nostre news dal blog.

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