Regia: Tarsem Singh
Cast: Henry Cavill, Freida Pinto, Mickey Rourke, Kellan Lutz, Stephen Dorff, Luke Evans, John Hurt, Isabel Lucas, Steve Byers, Corey Daniel Sevier
Durata: 1h 50m
Anno: 2011
Re Iperione (Rourke), brutale e sanguinario, sta conducendo il suo feroce esercito per tutta la Grecia devastando tutto ciò che incontra. I villaggi continuano a cadere di fronte alle legioni di Iperione e ogni vittoria lo porta un passo più avanti verso il suo obiettivo: risvegliare il potere dei Titani per far cadere gli dei dell’Olimpo e conquistare il mondo intero. Toccherà all’umile Teseo (Cavill) fronteggiare il terribile tiranno andando incontro ad un destino segnato fin dalla sua nascita.
Immortals è una pellicola particolarmente attesa per tre motivi. Si tratta del film che segna il ritorno del regista Tarsem Singh dopo cinque anni di assenza (The Fall è del 2006), della prima prova da protagonista di Henry Cavill (costantemente sotto i riflettori da quando è stato scelto come nuovo Superman) e di un nuovo potenziale peplum di successo dopo i fortunati 300 (456 milioni di dollari) e Scontro tra Titani (493 milioni).
Pur non cercando volontariamente il confronto con le due epiche pellicole sopra citate, è inevitabile che lo spettatore si ritrovi a paragonare i vari elementi che compongono il kolossal come trama, cast, stile visivo, effetti speciali ed anche il 3D (almeno per Scontro tra Titani).
Immortals riesce a distinguersi su molti fronti ed i numerosi difetti non rovinano comunque la visione di una pellicola godibile ed altamente spettacolare.
Il principale punto di forza è certamente costituito dai due protagonisti. Da un lato abbiamo Cavill-Teseo, che conferma di avere il carisma (e non solamente il fisico) necessario per reggere un kolossal sulle proprie spalle. Ho provato lo stesso sollievo dopo aver visto Sam Worthington in Terminator Salvation (precedeva Avatar) mentre Garrett Hedlund e Chris Hemsworth non dimostrarono altrettanto in Tron:Legacy e Thor. Dall’altro abbiamo la conferma Rourke-Iperione, convincente nei panni di uno dei villain più imprevedibili e feroci di sempre: tortura e risparmia vita in egual misura turbando non poco lo spettatore in entrambi i casi.
Purtroppo non tutti i co-protagonisti funzionano altrettanto bene. Promossi Stephen Dorff e John Hurt mentre Freida Pinto continua a lasciarmi completamente impassibile (proprio come in The Millionaire e nel recente L’Alba del Pianeta delle Scimmie). Imbarazzanti sotto ogni punto di vista gli Dei dell’Olimpo tra cui Luke Evans, Kellan Lutz e Isabel Lucas: la loro parte è più limitata di quanto ci si aspettasse, e sembrano fuori luogo per azioni, dialoghi, costumi e livello recitativo. Riescono a non rovinare l’intera pellicola solamente perché compaiono pochi minuti alla volta.
Per quanto riguarda la storia, Immortals non brilla certo per originalità e colpi di scena. Tutto procede con un ritmo altalenante e vengono alternate scene di grande tensione a momenti piatti con dialoghi inutilmente verbosi. Quello che però è riuscito a fare Tarsem, insieme al suo team, è creare una serie di piccoli gioielli ed inanellarli come in una collana composta da diversi tipi di pietre preziose. Ogni scena infatti è visivamente superba e spesso colma le restanti lacune facendoti ignorare o dimenticare i difetti della stessa (come in 300, ma con maggior eleganza). Alla fine del film ti ritrovi a dare più ascolto al cuore che alla testa, e la sensazione che mi ha lasciato la pellicola è di soddisfazione, e negarlo sarebbe stupido ed ipocrita.
Venendo infine al capitolo 3D, ormai credo che non solo gli spettatori ma anche la stessa critica sia divisa in due fazioni. Chi apprezza il suo valore e si sforza di esaminarlo a livello qualitativo confrontandolo tra le varie pellicole, e chi si aspetta ancor che piovano verso la sala oggetti di scena come in San Valentino di Sangue. Immortals offre una delle migliori riconversioni in 3D mai viste, proprio perché le scene stesse sono state impostate da Tarsem con l’obiettivo di aggiungere un buon livello di profondità alle immagini. Non è stato girato direttamente in tre dimensioni perché la quasi totalità dei fondali è stata ricostruita in CG, ma il risultato non cambia. Dopo le atrocità di pellicole riconvertite a gran velocità come Scontro tra Titani e L’Ultimo Dominatore dell’Aria (vere e proprie truffe), non si può negare che ci sia stata un’evoluzione qualitativa del mezzo e questo film ne è una prova.
Allo spettatore è data l’opportunità di scegliere (distributore permettendo) la versione più adatta alle sue corde. Se il 3D continua a non darvi soddisfazioni e nemmeno Avatar vi aveva stupito più di tanto, accantonate questo tipo di visione per sempre. Se volete provare in sala cinematografica qualcosa di diverso (e unico, perché solo al cinema si possono vivere un certo tipo di emozioni), e siete pronti a mettervi in gioco pellicola per pellicola, allora vi posso dire che Immortals merita la visione in 3D.
Voto: 7
Il film farà il suo ingresso nelle sale italiane l’11 novembre. Per maggiori informazioni potete consultare le nostre News dal Blog.