Visto che la settimana scorsa abbiamo parlato de La mosca di Cronenberg, quest’oggi esimineremo il film a cui quest’ultimo è ispirato, L’esperimento del dottor K. Tratto dal racconto “The Fly” di George Langelaan, il film ha la stessa premessa di quello di Cronenberg, ma uno sviluppo più fedele alla storia originale. Ovvero, lo scienziato Andre Delambre (David Hedison), dopo aver sperimentato su di sé il teletrasporto, si ritrova con la testa e il braccio di una mosca, mentre la mosca ottiene a sua volta braccio e testa di Delambre. La storia è raccontata in flashback, come un vero noir: la moglie di Delambre, Helene (Patricia Owens), viene accusata di aver ucciso il marito schiacciandone la testa e il braccio in una pressa idraulica. Lei confessa il crimine per coprire l’orrida verità, cioè che lo stesso Andre le ha chiesto di ucciderlo in quel modo. Il fratello di Andre, Francois (Vincent Price), indaga, e infine scopre la verità quando trova la mosca con la testa di Andre intrappolata in una ragnatela, alla mercé di un ragno.
L’esperimento del dottor K. è uno dei classici della sci-fi anni Cinquanta, un’epoca in cui il cinema iniziava ad esplorare con successo le paure e i lati oscuri che si celavano dietro la positività della scienza. Certo, il remake di Cronenberg è più affascinante e disturbante, ma il film di Kurt Neumann si batte bene ancora oggi. In particolare, la scena finale di cui sopra è entrata nell’immaginario collettivo, è stata citata a destra e a manca e… beh, non vorrei usare di nuovo la parola “disturbante”, ma non mi viene un sinonimo migliore! E poi c’è Vincent Price, come non amare un film con Vincent Price? Fantascienza d’altri tempi, certo, ma che tempi!
Qui sotto la scena finale.